Cesarano: "Lo scudetto sarebbe un sogno per Sarri, la Juve non è solida come un tempo. Insigne merita la Nazionale, tempo fa lo voleva anche Klopp"

16.03.2016
01:00
Redazione

Rino Cesarano, firma storica del 'Corriere dello Sport', ha rilasciato alcune dichiarazioni a 'Radio Punto Zero': "Col Palermo il Napoli era sicuro di vincere, aveva la partita in pugno ed è stato, per questo, un tantino più lezioso: questo non va bene. Sono rimasto perplesso per l'atteggiamento mentale della squadra, è mancata quella determinazione e quella velocità negli ultimi venti metri per raddoppiare. Il Napoli ha dominato, nel complesso della partita ha dato diverse risposte significative, una su tutte la personalità. Sarri è appassionato di numeri e quando li elenca lo fa per elogiare ancor di più la sua squadra. Sarri è il primo a cullare il sogno tricolore, per lui, partito da Empoli, sarebbe il massimo. In confidenza, Sarri mi disse che se questa squadra è così bella è perché è stata addestrata dal precedente allenatore: il tecnico azzurro stima tantissimo Benitez. Ogni partita può rappresentare un rischio per la Juve, che non è solida come un tempo. Può incappare in una giornata storta. Jorginho è migliorato in personalità, autostima ed anche verticalizzazioni. Prima si limitava al passaggio corto, ora sta crescendo anche nella battuta lunga. Sta diventando un centrocampista universale. Insigne? Le remore di Conte sono fuori luogo, il napoletano merita senza dubbio di andare agli Europei. Oltre ai gol fa tanti assist e si sacrifica per i compagni, come si fa a lasciarlo a casa? Tempo fa Klopp si informò su di lui, è un giocatore che ammira tanto. Deve solo eliminare residui di egoismo che si porta dietro. Izzo? È stato un errore di valutazione di Bigon, giovane e troppo inesperto, seppur capace. De Laurentiis non doveva affidarsi ad un dirigente così acerbo. Bisogna riconoscere che il Napoli è indietro nel settore giovanile, non esiste ancora un progetto valido, ci vuole qualcosa in più, anche a livello logistico. Tutte le volte che sento De Laurentiis mi dice sempre che gli rompo le scatole con i giovani, ma io non smetterò mai di ricordargli che è col vivaio che si cresce".

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