
Chiariello: "Cosa doveva rispondere Conte se in conferenza gli viene fatta questa domanda? Ovvio abbia detto ciò"
Umberto Chiariello ieri ha rilasciato alcune dichiarazioni alla trasmissione "Campania Sport" in onda su Canale 21. Ecco quanto evidenziato da CalcioNapoli24:
"Oggi in conferenza stampa ad Antonio Conte gli è stato chiesto se è possibile vincerle tutte e sette. E’ una domanda alla quale Conte chiaramente ha dovuto rispondere in maniera abbastanza criptica e sibillina. Certo, che deve rispondere? È ovvio che ha risposto che il girone di ritorno è più difficile che le squadre lottano per obiettivi molto più vicini e quindi c'è molta più tattica, meno partite aperte e quindi si fa più difficoltà.
Qual è l'episodio storico a cui mi piace riferirmi pensando a queste ultime sette partite? Visto che abbiamo avuto piccoli momenti di speranza, ieri Piccoli è l'uomo del Cagliari che ha fatto gol del 2-1 e poteva sembrare un attimo che il fantasma del Parma si rimaterializzasse per l'Inter, ma così non è stato. Quando vai a vincere a Monaco di Baviera, un campo di quelli imbattibili, che perdono una partita ogni 4 anni, hai un morale talmente elevato, talmente forte, talmente l'autostima cresce, che sono vittorie che ti portano vantaggi anche in altre competizioni per cui giocar partite viene compensato dal morale altissimo. E infatti l'Inter stavolta l'occasione non l'ha sprecata. È chiaro che l'Inter deve perdere qualche punto. Ora il Bologna che ha perso a Bergamo lo scontro diretto, se vuole andare in Champions deve assolutamente fare il risultato con l'Inter e possibilmente risultato pieno. E a Bologna il Bologna è un'altra squadra rispetto a quando gioca in trasferta.
Ogni avversario che non battiamo, è finito il sogno scudetto. Perché le condizioni sono due per poter arrivare a questo, che sarebbe veramente un miracolo, perché questa squadra non è attrezzata per lo scudetto ma può vincere lo scudetto perché sta lì. Le condizioni sono due: che il Napoli le vinca davvero tutte e sette e che l'Inter si distragga almeno un paio di volte, deve pareggiare su sei partite almeno due o perderne una e pareggiarne un'altra e allora il Napoli sì che potrebbe sopravanzarla. I numeri non ci aiutano, perché il Napoli se vince tutte e sette le partite arriva a 86 punti, facendo 42 punti nel girone di ritorno, rispetto ai 44 che sono valsi il titolo di campione d'inverno. Non c'è stata l'accelerazione contiana prevista, causa mercato, causa infortuni, causa gestione dei cambi, che è stata molto criticata. Fatto sta che il Napoli ha decelerato rispetto all'andata oggettivamente, non può arrivare a 44 punti. Ma se facciamo anche una classifica comparata, scopriamo che con gli stessi avversari con cui ha giocato nel girone di ritorno rispetto al girone d'andata il Napoli ha fatto 21 punti anziché 23, sempre due in meno. Ma le sette che mancano le ha vinte all'andata tutte e sette.
Non è facile in un campionato fare sei punti su sei con tante squadre. Quindi i numeri dicono che è difficile, l'ostacolo è alto. Vincerle tutte e sette non è agevole. Partite facili non esistono, ma certo sono tutte abbordabili. Parliamo di squadre, tranne il Torino che entra al decimo posto della parte sinistra della classifica, le altre nove sono tutte della parte destra della classifica. Il Napoli è sulla carta più forte. Basta dire questo per vincere? Assolutamente no! L'Empoli per esempio verrà a fare la partita della disperazione per cercare di strappare almeno un punto, perché l'Empoli lotta per salvarsi. È una squadra che non segna mai, ma è una squadra tignosa che all'andata ci ha messo in grande difficoltà. Era un altro Empoli ed era forse anche un altro Napoli, però quella partita forse è stata la peggiore del Napoli. Solo il rigore di Kvaratskhelia e nulla più. Ora ci aspettiamo di meglio.
Le chiacchiere stanno a zero, il Napoli ha una conditio sine qua non, lo sa già. Ogni partita che sbaglia ha chiuso col sogno scudetto, non ha alternative. Quindi l'unico interrogativo che abbiamo è: questo Napoli, che ci dà poche certezze. Perché cala quasi sempre nei secondi tempi, cosa che Conte ha contestato dicendo ‘Non è vero, perché noi abbiamo battuto l'Atalanta e la Juventus e pareggiato con l'Inter nei secondi tempi’. Non sempre ci succede, ci succede quando mentalmente pensiamo a difendere il risultato. Stavolta ha sdoganato la parola scudetto e ha detto e ha parlato di bella pressione. Insomma Conte ha alzato il tiro, perché ha capito che adesso i giochi sono fatti”.