Chiariello: "Smettetela con il trionfalismo, non siamo i favoriti per lo scudetto! ADL nel suo ufficio mi confidò una cosa"
Oggi su CRC, radio partner della SSC Napoli, nel corso della trasmissione “A Pranzo con Umberto Chiariello”, quest’ultimo è intervenuto con il suo “Punto Chiaro”, analizzando le tematiche del giorno. Di seguito un estratto diffuso tramite comunicato stampa da CRC:
«Io non voglio passare per pessimista e non voglio passare per quello che non crede in questo Napoli. Tuttaltro. Mi da fastidio, però, chi fa del trionfalismo d'accatto e ingiustificato sul Napoli di Conte. Chi lo fa sta mettendo una pressione pericolosa sulla squadra. Lo fanno intenzionalmente al nord, assurdo farlo a casa nostra.
Il Napoli, se è vero che ha ancora otto campioni d'Italia in squadra e dodici in rosa, se è vero che ha speso centocinquanta milioni di euro sul mercato, se è vero che ha preso Conte, il tecnico più titolato e costoso, se è vero che non ha le coppe (un bel vantaggio), è anche vero però che il dato di partenza è che il Napoli ha fatto decimo e stava precipitando in maniera per molti definitiva l’anno scorso. Stavamo correndo un rischio troppo grosso per tutti noi che lavoriamo al fianco della squadra. Persino chi ha fiancheggiato la società per molti anni ha detto che De Laurentiis aveva imboccando irrimediabilmente il viale del tramonto. Io ho risposto che non lo conoscevate.
Il rischio c’era, però, poiché l’anno scorso si è realizzato un teorema che chiamerei teorema di Woody Allen, “Che non è vero che abbiamo toccato il fondo, basta scavare”. Come dire che al peggio non c’è mai fine. Ci sono stati gli addii di Spalletti e di Giuntoli. Quando i due protagonisti principali dello scudetto l'hanno lasciato, a De Laurentiis è scattato l’embolo. Quando si sente tradito lui non ragiona più con lucidità e vuole dimostrare di saper fare meglio anche da solo ed ha accentrato tutto. Ciò lo ha portato a sbagliare. Lui non si è mosso per tempo per trovare i sostituti, inebriato dalla vittoria e dal successo, convinto che avrebbe pescato ancora l’aragosta. Ed ha sbagliato tutto. Ma ha ammesso i suoi errori e ha dimostrato di averlo capito. Per un uomo della sua età e con il suo ego smisurato non è affatto facile fare autocritica. Lui invece c’è riuscito. E non è un merito da poco.
Un giorno mi chiamò insieme a Chiavelli a Palazzo Venezia per capire come funzionano i nuovi media. Non parlammo di calcio. Mi fece una serie di domande e discutemmo su alcune questione legate al tema. Alla fine sfiorammo l’argomento calcio. Era consapevole che c’erano stati degli errori societari e mi rassicurò dicendo che sapeva come trarne una lezione. E lo ha dimostrato.
Quando tutti lo davano per finito, io sapevo che non era così. Lui è stato capace ed è capace di risorgere. Ero convinto che avrebbe preso Conte poichè ci voleva un uomo di carisma e di professionalità. Uno attrattivo e carismatico. Lo ha preso e si è defilato. Ha speso molti soldi. Quando mai ha speso oltre 30 milioni per un trentunenne? Non capite la grandezza di cosa è accaduto quest’estate? Potevamo crollare definitivamente e per un tempo indefinito. Non riprenderci più. Invece siamo tornati prontamente competitivi.
Ma la concorrenza aumenta. Il Napoli non prende gol ma ne ha fatti solo venti. Chi dice che siamo favoriti non si rende conto della situazione. Entrare in Champions League quest’anno è veramente difficile. A noi non servono molte palle gol, ma basta l’episodio da capitalizzare. Siamo una squadra solida ma si deve ancora migliorare la fase di gestione del risultato. Il Napoli è efficace così come lo è Conte.
Ma il Napoli può vincere lo scudetto solo se non si fa male nessuno ed ad oggi è solo una di un gruppone che noi chiamiamo mucchio selvaggio. Non c’è nessuna garanzia che il Napoli sia l’alternativa all’Inter che, se vogliamo dirla tutta, in questo momento è l’Atalanta.
La partita chiave è quella dell'epifania, cioè Fiorentina-Napoli. Vedremo cosa succederà. Quando arriverà la Befana e il mercato invernale capiremo quanto potremo lottare per la Champions, e quanto invece sarà possibile alzare gli occhi e avere come unico obiettivo il cielo!».