Ciro Esposito, lo zio: "Perchè De Santis fa il custode in una zona di Alemanno? Ecco il perchè del soprannome 'Gastone'"

24.09.2014
02:30
Redazione

«Fare chiarezza sulla figura di Daniele De Santis e sulle protezioni e le coperture di cui godrebbe e spingere la stampa nazionale ad approfondire tutti i lati oscuri che ancora rimangono su quanto accaduto prima della finale di Coppa Italia Napoli-Fiorentina, nei dintorni dello Stadio Olimpico». Lo chiede la famiglia di Ciro Esposito, il ragazzo colpito da un proiettile e morto in ospedale a Roma, dopo 50 giorni di agonia, prima della finale di Coppa Italia il 3 maggio scorso. Oggi si è tenuta una conferenza stampa, alla quale hanno partecipato la mamma di Ciro, Antonella Leardi, il padre Giovanni, lo zio Enzo ed il legale della famiglia, l’avvocato Angelo Pisani ed altri familiari di Ciro. Al centro dell’attenzione dei familiari del ragazzo morto c’è soprattutto la posizione di Daniele De Santis «quello che si deve ancora oggi definire il presunto assassino di mio nipote - ha detto Enzo Esposito -. Riteniamo che stia ripartendo la macchina del fango ed è per questo che dobbiamo riprendere la battaglia per Ciro e per il rispetto della nostra città. Ogni volta che c’è un passo avanti nelle indagini riparte la cortina fumogena. Rimane il buco nero di De Santis. È stato ricoverato in tre ospedali e non sono mai state trovate ferite da coltello». «Le domande che ci poniamo - ha detto ancora Enzo Esposito - sono tante: perchè è stato espulso dagli ultrà della curva della Roma? Chi era con lui quando è stato ferito Ciro?». Ma gli interrogativi si riferiscono anche ad altri aspetti della vicenda. «Come mai - si è domandato Enzo Esposito - i dirigenti della passata gestione del Coni non si sono mai posti il problema di sapere che cosa avveniva e come era utilizzata una struttura di loro proprietà? (il riferimento è alle strutture sportive occupate dalla estrema destra a Tor di Quinto e in parte “sanate” durante la giunta Alemanno, in una di queste De Santis prestava “servizio” facendo il custode, ndr). Come mai a Brescia De Santis viene visto accoltellare un funzionario di polizia ed alla fine viene assolto?». «Ecco perchè noi riteniamo - spiega lo zio di Ciro testualmente alle agenzie di stampa - che De Santis sia protetto da servizi deviati collusi con la destra eversiva. Sapete perché è soprannominato Gastone? Perchè esce indenne da tutti i processi...». Esposito, poi, chiede «alla stampa nazionale di approfondire questi temi e di chiedersi, ad esempio, se e quali rapporti esistano tra De Santis e l’ex sindaco Alemanno o da chi venisse regolarmente frequentata la discoteca in cui lavorava l’ultrà». Il Ciak Village, struttura già sotto sequestro per abusivismo ma dove la pistola usata per uccidere Esposito è stata raccolta e spostata ben due volte dai titolari, un regista e la sua ragazza (ndr). «Ciro era lucido - ha detto Antonella Leardi, la mamma del ragazzo morto - e mi ha raccontato tutto quello che è accaduto. Quando sento tirar fuori notizie come quella dei tagli sul corpo di De Santis ( un solo referto, l’ultimo di Viterbo, «cozza» con gli altri due del Gemelli e di Regina Coeli dove i medici non hanno visto le 4 coltellate refertate all’ultim’ora, ndr) mi sono sentita ferita come donna, come mamma e come cittadina. Noi comunque ci fidiamo della giustizia e siamo sicuri che alla fine la verità verrà a galla». «Io mi domando - ha detto il padre di Ciro, Giovanni Esposito - come mai hanno ucciso mio figlio a Roma ed hanno chiuso lo stadio di Napoli, mentre quando a Roma hanno accoltellato due tifosi russi non è successo niente».

Fonte : Corrieredelmezzogiorno.it
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