
Colomba: "Se Spalletti avesse avuto più fiducia sarebbe rimasto. Bologna-Napoli? Il Bologna non gli renderà vita semplice"
Ultime calcio Colomba ha parlato del momento del Napoli
A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio di Umberto Chiariello, è intervenuto Franco Colomba, ex Napoli e Bologna:
Colomba sul Napoli
"Nel mio Bologna eravamo tutti al posto giusto, con i miei compagni di reparto ci completavamo ed avevamo tutti i ruoli coperti con un centrocampo forte. Fui convocato ai Mondiali e mi strappai contro il Napoli, Dossena invece ci andò. Beccalossi aveva qualità indubbie, di grande inventiva con gol e assist, una rapidità di pensiero importante. Con la Reggina fu una partita decisiva, il Napoli era due punti indietro e vincendo ci avrebbe superati, facemmo una partita utilitaristica. Ricordo che ci difendemmo bene e facemmo un bel gol che ci portò al vantaggio. Di lì in avanti, siamo stati in crescendo. L’anno dopo sono venuto a Napoli, ma non c’erano le premesse per poter vincere il campionato quell’anno, anzi. Fui esonerato, arrivò Scoglio, poi Perinetti prese una serie di giocatori che servirono per sostituire i maturi già presenti che sfiorano la promozione. A Napoli ho ricevuto un insegnamento: ci sono alcune piazze in cui non puoi andare se non hai la squadra competitiva. Per vincere i campionati ci vuole qualità e quell’anno, a Napoli, non c’era. Garcia ha fatto bene ad accettare? Tutto sommato sì, la squadra non è stata smembrata, ha perso qualcosa in difesa e deve trovare nuovi equilibri. Bologna? Rinvigorito. Ha trovato giocatori giovani o quasi, con forza, corsa, tecnica. Credo che sia destinato a recitare un bel ruolo quest’annata. Certamente il Napoli è favorito, ma non credo che il Bologna gli renderà la vita semplice. Squadra del cuore? Per forza di cose, da giocatore Bologna, Napoli e Avellino, da allenatore la Reggina è stata la squadra che mi ha permesso di esprimermi al meglio prendendomi responsabilità e riuscendo a superare difficoltà. La mia carriera è fatta all’80% al sud, per me è casa e sono grato perché ho ricevuto davvero molto. Crisi Kvara? Credo che, come tutti i calciatori che fanno annate strepitose e vengono stimati e osannati, inevitabilmente l’anno dopo ci si aspetta altrettanto ed il giocatore stesso è convinto di potersi ripetere, invece non è così. Bisogna ripartire da zero ed è compito dell’allenatore farlo capire. Il Napoli deve rimettersi in fretta, ho visto Kvara vagare un po’ per il campo, l’anno scorso aveva un binario preciso, quest’anno è diverso e Kvicha deve capirlo. Scelta di Luciano Spalletti? Se avesse percepito un po’ di fiducia in più da parte della società, poteva scegliere di rimanere perché ormai aveva le briglie di questa squadra, anche se probabilmente sarebbe stato complicato anche per lui ripartire, seppure avvantaggiato rispetto a Garcia".
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