
Colpo De Bruyne, l'agente Camozzi sicuro: "Avete visto Modric a Madrid? Accadrà la stessa cosa"
Calciomercato Napoli, il commento sul colpo De Bruyne
Ultimissime Calcio Napoli - A "1 Football Club", programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Franco Camozzi, agente FIFA. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Abbiamo assistito, in queste ultime settimane, ad una vera e propria mortificazione per il calcio italiano, anche a causa della fragorosa sconfitta in finale di Champions dell’Inter. Forse è stato anche un bagno di umiltà per tutto il nostro movimento, che l’anno scorso si era un po’ montato la testa coi cinque posti in Champions. Dopo questa stagione, possiamo ancora considerarci un calcio competitivo rispetto a Premier League e Liga?
"Purtroppo sì, dobbiamo ammettere questa realtà. Il risultato della partita dell’Inter può dare un significato molto negativo alla stagione del calcio italiano, anche se poi è stata decisa da episodi. Ma al di là di questo, il calcio italiano deve interrogarsi: nel 2007 giocavamo e vincevamo finali di Champions, oggi invece facciamo fatica ad arrivarci. E se guardiamo anche ai risultati della Nazionale, vediamo che sono lo specchio fedele del nostro movimento calcistico, che è molto limitato.
La federazione dovrebbe ristrutturare tutto, guardando ai modelli di organizzazione di Paesi come Francia, Spagna, Germania e Belgio, che riescono a far emergere giocatori giovani già pronti per certi palcoscenici, come Doué del Psg che è stato decisivo anche in finale di Champions. Noi invece siamo rimasti indietro e il rischio è quello di un vero fallimento, come sistema".
Mai come quest’anno, il Napoli è partito fortissimo sul calciomercato, chiudendo subito per un nome altisonante come Kevin De Bruyne, uno che ha segnato un’epoca in Premier. Lei che conosce bene il calcio inglese, pensa che questo giocatore possa ancora fare la differenza anche in Serie A?
"Sì, assolutamente. L’ho sempre detto: De Bruyne ha ancora almeno due anni ad altissimo livello. L’esempio di Modric al Real Madrid lo dimostra: quando un giocatore ha classe e sta bene fisicamente, può fare la differenza ovunque".
Si parla anche di Premier League per il reparto offensivo del Napoli. Il sogno è Darwin Núñez del Liverpool. Secondo lei, si tratta di una pista concretamente percorribile?
"Darwin Núñez è un giocatore che a me piace molto, ma non ha dato quanto ci si aspettava da lui in Inghilterra, forse anche per un contesto tattico poco adatto. È un’operazione che potrebbe avere senso, ma ovviamente va considerato anche il tema ingaggio, che è elevato. Si tratta di una trattativa complessa, che però potrebbe prendere forma soprattutto se si dovesse riuscire a cedere Osimhen.
In sostanza, è corretto dire che la fattibilità di questa operazione dipenda dall’uscita di Osimhen: il Napoli non può permettersi di tenere entrambi, sia per motivi economici che tecnici. Io credo che l’anno scorso la società sia rimasta scottata proprio da Osimhen e dalla questione legata alla clausola.
Spero che questa volta non si impuntino su quei famosi 75 milioni: anche se fossero 70 o 73, l’importante è liberarsi di un ingaggio pesante e di un giocatore che ormai non fa più parte del progetto".
Secondo lei, Osimhen è più vicino alla Premier League o all’Arabia Saudita?
"Tutto può succedere, perché il valore del giocatore non si discute. Però bisogna anche tenere conto del suo carattere, che non è semplice da gestire. Credo che per lui la Premier sia un’opzione, ma dipende anche da quale club si muoverà.
Ad esempio, il Liverpool potrebbe essere interessato, ma va visto se Osimhen è il tipo di giocatore adatto per Slot. Fisicamente può sembrare simile a Nunez, ma interpreta il ruolo in modo molto diverso".
Un altro nome che infiamma i tifosi del Napoli è quello di Jadon Sancho. Ci sono margini per portarlo a Napoli?
"Secondo me sì, anche perché lui è alla continua ricerca di un posto dove rilanciarsi. Dopo l’esperienza negativa al Manchester United, Sancho ha bisogno di ritrovare continuità e fiducia.
A Napoli potrebbe trovare l’ambiente giusto, soprattutto con un allenatore come Conte, che sa valorizzare questi profili. Serve un lavoro importante, ma non mi preoccuperei: Conte è l’uomo giusto per rimetterlo in carreggiata. Inoltre, l’assetto tattico di Antonio premierebbe il calciatore, quindi sì: è una trattativa che può andare in porto".
La scorsa settimana è circolato anche il nome di Jack Grealish in orbita Napoli. C’è stato realmente qualcosa?
"L’idea c’è stata, ma secondo me Grealish farebbe fatica in Serie A. Non perché non sia bravo, anzi, ma perché il ritmo e il contesto del nostro campionato sono molto diversi. È un giocatore atletico, tecnico, ma forse troppo legato a un certo tipo di ambiente.
E in Italia, anche fuori dal campo, il suo stile di vita potrebbe non essere tollerato. Il Napoli, poi, cerca profili seri e affidabili: non credo si prenda il rischio di una possibile grana fuori dal campo".
Chiudiamo con Federico Chiesa. Il primo anno a Liverpool è stato deludente. Sembra che voglia tornare in Italia, magari anche per ritrovare sé stesso. Secondo lei, c’è questa possibilità? E in caso affermativo, dove lo vedrebbe bene?
"Io credo che possa esserci questa possibilità, ma tutto dipende da come sta fisicamente. Chiesa è un giocatore che basa molto del suo gioco su velocità e cambi di direzione, e dopo l’infortunio è normale che qualcosa si perda. Tecnicamente non si discute, ma bisogna vedere se ha recuperato del tutto.
In Italia potrebbe tornare a giocare con continuità, magari anche accettando un prestito e, soprattutto, riducendosi l’ingaggio. Sarebbe la scelta giusta per rilanciarsi, in una squadra che abbia ambizioni ma non eccessiva pressione. Napoli? Beh, lì ci sono tante pressioni, quindi è una scelta sua".