Condò: "Pallone d'Oro, vi svelo chi ho votato e la mia classifica sul podio!"

30.11.2021
09:50
Redazione

Il giornalista Paolo Condò rivela il suo voto per il Pallone d'Oro

Ultime notizie - Come sapete, s'è assegnato ieri il Pallone d'Oro. E a votare, è stato anche Paolo Condò, giornalista italiano che stamattina in tal senso ha raccontato le sue sensazioni e svelato il suo voto nell'editoriale per Repubblica:

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"Il Pallone d’oro si assegna sull’arco di dieci mesi – quest’anno la deadline per votare era fissata al 24 ottobre – ma com’è naturale che sia i primi sei/sette mesi pesano molto più degli altri, visto che includono le partite decisive per l’assegnazione dei trofei. È per questo motivo che, la sera della vittoria azzurra agli Europei, ho deciso di votare Jorginho al primo posto: se nel corso della stessa stagione sei regista e metronomo sia del club che vince la Champions sia della nazionale che prevale in un grande torneo, hai raggiunto il vertice. Almeno per chi come me considera il calcio una meravigliosa trama collettiva e non un puro esercizio di mira per attaccanti, come del resto dimostrano le preferenze espresse per Sneijder (2010), Iniesta (2012) e Van Dijk (2019).

Il rovescio della medaglia dello spettacolare e infinito duello tra Leo Messi e Cristiano Ronaldo è stata la desertificazione di ruoli e campioni alternativi, con la sola eccezione di Modric 2018. Il calcio è molto di più, e Jorginho quest’anno è stato il motore di due outsider capaci di rovesciare ogni pronostico nelle competizioni più importanti. E il fatto che in seguito, dopo aver consolidato le sue credenziali aggiungendo al palmares la Supercoppa europea, abbia sbagliato un importante rigore con l’Italia (il secondo errore è giunto a urne ormai chiuse) non mi ha fatto cambiare idea. Come l’autunno difficile al Paris St. Germain non mi ha fatto cambiare idea sul fatto che Donnarumma sia stato l’altro principale segreto del nostro Europeo, da cui la preferenza per il trofeo riservato ai portieri davanti a Mendy del Chelsea e a Oblak dell’Atletico Madrid.

Alle spalle di Jorginho, la mischia dei grandi attaccanti che nel 2021 hanno vinto poco – un trofeo a testa – ma hanno comunque segnato tanto. Una volta deciso che la coppa America, primo sospiratissimo trofeo con la nazionale argentina dalle Olimpiadi di Pechino 2008, valeva a Messi un altro podio, ma sul gradino più basso, la scelta per secondo e quarto posto era un testa a testa fra Karim Benzema e Robert Lewandowski. In entrambi i casi si trattava anche di un risarcimento. Lewa quest’anno ha portato a casa solo il campionato tedesco, ma il tris nel 2020 l’avrebbe fatto vincere a mani basse senza l’improvvida decisione di France Football di annullare il trofeo causa pandemia. Alla fine la mia bilancia ha premiato Benzema, ma la differenza era infinitesimale".

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