
Conte svela: "Una telefonata di Silvio Baldini mi ha cambiato per sempre la carriera, mi fece proporre alla Juve!"
Ultime notizie SSC Napoli, Antonio Conte è il protagonista del nuovo episodio di Buffa Talks su Sky Sport. Ecco un estratto dalle dichiarazioni dell'allenatore del Napoli:
"La prima domanda che farei ad un allenatore è cosa sei disposto a perdere, ma anche ad un calciatore. Io il mio primo ritiro, fin da bambino, l’ho fatto a 15 anni, col Lecce, lì ho fatto una scelta perchè sacrifichi le vacanze, l’estate ti dura pochissimo, finisci la scuola e inizia il ritiro in montagna ed il lavoro. Io ho fatto tutte le scuole. Sacrifichi l’estate, sacrificare l’adolescenza, il rapporto con gli amici, la discoteca... Poi cresci come calciatore e ci sono altri sacrifici da fare. Così come da allenatore. Io ricordo benissimo, quando finisco di giocare a calcio, poteva sembrare presuntuoso, ma faccio un'intervista e dichiaro: "Se in tre anni non arrivo ad allenare la Juventus, o a livelli alti, smetto di fare l'allenatore perché ho già fatto troppi sacrifici da calciatore". Un'affermazione che io faccio, col senno di poi forse ho esagerato perché era forte, ma fa capire la ferocia nel raggiungere un obiettivo. Dici: o io arrivo a certi livelli o il sacrificio non vale la pena. Avevo sacrificato un'intera vita da calciatore per la mia passione. La voglia e la ferocia con cui ti appresti ad arrivare a determinati traguardi è fondamentale. Serve sacrificio e determinazione, per arrivare dove vuoi.
La Juventus? Fu una scelta di Agnelli? Dietro c'è una storia particolare perché allenavo il Siena, avevo fatto Bari, Atalanta e ritornato al Siena, chiamato da Perinetti. Raggiungiamo l'obiettivo ma quell'anno c'era Delneri e la Juve non stava andando tanto bene. Io stavo rientrando a casa dal centro sportivo, la racconto perché particolare, mi arriva una telefonata di Silvio Baldini che adesso allena il Pescara. Con Adani erano venuti due settimane prima a vedere un allenamento mio a Siena. Non avevamo grande confidenza ma si era creata con lui e Adani una certa empatia. Mi saluta e senza dirmi nient'altro, mi dice: vuoi andare ad allenare la Juventus? Io rispondo: 'Sì ma cosa c'entra?', lui mi disse: 'Fai come Guardiola, vai a parlare con Andrea Agnelli e diventi allenatore della Juventus'. Il primo pensiero, chiusa la telefonata, pensai è matto in senso buono! Cosa mi ha suggerito? Pensai. Mi aveva però lasciato un tarlo in testa, che pensai: come faccio a raggiungere Agnelli? Andrea e anche Elkann erano due appassionati di calcio, venivano nello spogliatoio quando io giocavo a calcio alla Juve, stavano con noi nello spogliatoio e vivevano il pre-partita. Penso a Giraudo, lo chiamo e gli dico: 'Dottore, avrei piacere di parlare con Andrea Agnelli, mi piacerebbe salutarlo'. Eravamo a fine campionato. Lui mi disse: 'Guarda Antonio, hanno deciso di confermare l'allenatore. Non ti assicuro niente'.
Quindi mi metto l'anima in pace: andiamo in Serie A col Siena, un giorno ero a cena con mia moglie, trovo una telefonata di Giraudo: 'Ciao Antonio, come stai?', era Andrea Agnelli dal telefono di Giraudo! E mi dice che vorrebbe conoscermi perché è da tanto che non ci vediamo. Ci vediamo a Torino, giocavo col Novara e dopo la gara torno a Torino e vado a casa sua. E lui mi chiede del Siena, mi fa i complimenti per la Serie A. Poi mi dice: 'Volete comprare qualche giocatore da noi?'. E dissi che non eravamo ai livelli, sorridendo. Ma mi fece pensare che non ero nelle idee della Juventus. Stiamo lì a parlare 5 ore, poi viene anche sua moglie, ci salutiamo e son venuto a sapere che la moglie gli avevo chiesto chi fossi, lui aveva risposto: 'Sarà il futuro allenatore della Juventus'. Quindi finisce che noi parliamo 5 ore, entro che non sono l'allenatore della Juve, esco che mi dice: 'il prossimo step è che ti faccio parlare con Marotta'. Avevo toccato le corde giuste. Sapevo di cosa aveva bisogno la Juve in quel momento. Se io sono arrivato alla Juventus è per Silvio Baldini! Senza la sua telefonata, non mi sarei mai proposto. A volte succedono cose nella vita che ti cambia il destino, a me la telefonata di Baldini ha cambiato il destino. Altrimenti sarei rimasto a Siena. Invece vado alla Juventus e vinciamo subito e nasce una bellissima storia, per 9 anni consecutivi la Juve domina in Serie A coi primi 3 miei scudetti. Quei tre anni son stati incredibili: abbiamo vinto lo scudetto al primo anno da imbattuti, una cosa difficilissima. Il Milan era la favorita con Ibrahimovic e Thiago Silva, Cassano, Robinho, Nesta, Gattuso e Ambrosini. Vinciamo da imbattuti, perdemmo solo la finale di Coppa Italia contro il Napoli e fu una annata in cui mettemmo le basi. Io ho fatto 3 anni e i 102 punti che sono qualcosa di incredibile. Da lì è partito tutto".