Corbo: "Alla classe arbitrale fa piacere avere un ambito di discrezionalità, nel quale spazio c’è il potere"
“Conte ha parlato dopo la gara ed è cominciata la ‘guerra dei furbi’. Avendo fatto l’allenatore di Inter e Juventus, secondo la mia teoria, per carità non dimostrabile, Conte – ha detto l’editorialista di Repubblica Antonio Corbo a Radio Marte nel corso di Forza Napoli Sempre - sa che gli arbitri, diventati professionisti, sono particolarmente sensibili e gentili con certi clienti, come i direttori di banca fanno con i ricchi o i poveri. Per carità, è umano. L’Inter è un ottimo cliente, la Juventus è stata un ottimo cliente, il Napoli in qualche momento lo è stato. Conte ha intuito il rischio di questa forma di ‘gentilezza’ e ha avuto questa paura, avendo capito che quest’anno c’è la possibilità di vincere. Per questo ha messo a futura memoria questo paletto. Alla classe arbitrale fa piacere avere un ambito di discrezionalità, nel quale spazio c’è il potere. La classe arbitrale non intende sacrificare tale discrezionalità in ossequio alla tecnologia, altrimenti sarebbe un robot. Al potere nessuno rinuncia mai. Quando si passa dal dilettantismo al professionismo si passa dal tono un po’ fanatico delle attività amatoriali ad un tono ben studiato dei professionisti. Per me Conte doveva annunciare che avrebbe chiesto al suo presidente di fare una battaglia per modificare il protocollo del Var. Il rigore non c’era, c’è un’ipotesi di rigore se rivedi l’azione al ralenti. De Laurentiis ha fatto benissimo a intervenire, proponendo una revisione dei regolamenti. Il Napoli ha messo Conte e la squadra nelle condizioni migliori per vincere lo scudetto o almeno per lottare seriamente per vincerlo. Quando un club accetta tutte le richieste dell’allenatore, spende 145 milioni sul mercato, assume uno staff costoso e nutrito per me De Laurentiis ha diritto a sognare lo scudetto”