Corbo: "Finale pirotecnico del Napoli. Il Salisburgo asfalta il Genk, sicuri di passare insieme al Liverpool?"

18.09.2019
16:20
Redazione

Ultimissime calcio Napoli - Di seguito l'editoriale mercato di Antonio Corbo per l'edizione odierna de La Repubblica:

"Come granate di una festa lontana, arriva l’eco degli spari di Salisburgo sui belgi del Genk nell’altra partita del girone E di Champions League. In attesa che esplodano i due petardi di Mertens e Llorente, mettono cattivi pensieri. Napoli e Liverpool sono davvero sicuri di andare avanti in coppia? Passa il tempo, sembra che nulla possa cambiare, si conoscono troppe bene per non impigliarsi in un groviglio tattico che Ancelotti e Klopp osservano senza pentirsi di averlo creato. Il Napoli sperava di sorprendere il vincitore dell’ultima Champions, capolista a punteggio pieno della Premier, 5 punti su 5 partite, con un 4-4-2 idealmente audace. Ai due attaccanti, Mertens e Lozano, si aggiunge Insigne quarto a sinistra, più punta che mediano. Né lui né l’inefficace Lozano disturbano la difesa inglese. Anche il più debole Matip se la cava con ansie minime. Gli trasmette forza quel gigante di tempismo che è Van Dijk, signore della sua area anche quando sui calci piazzati va a provarci Koulibaly, altro protagonista di questa partita tatticamente blindata. Il Napoli non trova profitto nella scommessa di Ancelotti su Lozano, schierato da punta. Il giovanotto messicano è più rapido che veloce, ha uno scatto interessante quando parte da lontano, si frange invece negli scontri in area. Più effervescente Mertens che sceglie una zona tutta sua, sulla destra provoca qualche disagio a Robertson, che alla fine si piegherà davanti a Callejòn. Traspare per un’ora la voglia di vincere nel Napoli, ma pari al timore di consegnarsi al Liverpool, con un rodato congegno offensivo. Lo stratega è Firmino, attaccante centrale che gioca molto arretrato quasi in linea con Fabinho per meglio lanciare Salah a destra, Mané a sinistra. Più temuto è Salah, ovvio, ma sorprende la puntualità di Mario Rui, senza falli ruvidi né errori, è con Koulibaly sempre in primo piano. Non sbaglia neanche Di Lorenzo che controlla sull’altro versante Manè, pur rinunciando alle sue proposte. Rosso invece l’errore di Manolas che in un’amnesia tecnica svirgola aprendo a Salah. Lancia il fantasista egiziano in una sua rara apparizione a sinistra. Meret, sempre più pronto e composto, deve ancora una volta dimostrare che è portiere da Champions, e vi riesce allungandosi a terra come un serpente per deviare. Un brivido che fa riflettere. Si può fare qualcosa? È passata un’ora, quando Ancelotti smonta il Napoli per tornare alla sua prima idea. La più saggia. Esce Lozano per Llorente, così come quarto a sinistra diventa Zielinski. Vale a riequilibrare la squadra. Perché si è omai capito che il 4-4-2 con Lozano punta e Insigne mediano sinistro di inserimento e poca copertura nei 60 metri come quel ruolo impone, quindi fuori ruolo, è un progetto di lodevole coraggio, ma senza esito nella sfida con squadroni tipo Liverpool. Date tempo ad Ancelotti, comunque. Il nuovo assetto, meglio bilanciato, provoca la svolta. Sistemato il lato sinistro che vibrava nel timore di Salah, ancora meglio il centro con Elmas che rileva Allan, bravo per un’ora ma poi sfibrato, il Napoli può salire adesso a destra. E qui Robertson stende Callejòn. Il rigore che rende pirotecnico anche il finale di Napoli".

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