Corbo: "James Rodriguez? C'è un motivo dietro il no di De Laurentiis. Le gestione Ancelotti ha illuso il presidente e su De Nicola..."

20.01.2020
22:50
Redazione

Ultime calcio Napoli – Antonio Corbo, giornalista de La Repubblica, ha parlato ai microfoni di Ne Parliamo il Lunedì in onda su Canale 8:

“Ascoltavo con tenerezza Gattuso in conferenza e parlava come parla il più cattivo dei cronisti. I calciatori sono distratti dalle multe, chi pensa ad andare altrove, chi al suo futuro. Con Gattuso si è tornati in forma, la condizione è cresciuta rispetto alla vecchia gestione. Prima tutti gli effetti si sommavano e si aveva un grande gruppo, ora questa è la vergogna di una squadra non squadra. Questa crisi allontana l'addio di De Laurentiis, non può lasciare il club e cederlo ad un prezzo inferiore. De Laurentiis è stato lodevole a bloccare Koulibaly. Il patron non ha vinto scudetti, ma neanche portato il club alla bancarotta. La qualità della gestione, con cessioni che hanno portato a cospicue plusvalenze, ha illuso il presidente fino all’attuale disastro. Gli ha fatto credere di essere il solo a conoscere il calcio ma non c’è buon marinaio se non riconosce le buriane e sa uscirne. Aveva intuito che Ancelotti fosse alla fine del suo ciclo già in estate e doveva cercare un nuovo allenatore. Ecco perché non ha comprato il tanto richiesto James Rodriguez. De Nicola? Aveva un accordo con la Roma, ma De Laurentiis gli ha chiesto di restare col suo staff, anche se non più uniti per delle problematiche contrattuali. Una parte del gruppo di Ancelotti: il figlio e il genero del tecnico mettevano troppo bocca. De Nicola non è riuscito a far fare più quegli esercizi di prevenzione che servivano e Mauri, appoggiato dal figlio di Ancelotti, ha avuto la meglio. Il presidente non poteva mandar via il medico, lo staff o lo staff di Ancelotti che, però, si è fatto forte di Nista. L'episodio di Ospina e il colpo alla testa sono stati la goccia. De Laurentiis ha poi deciso di accettare la separazione con De Nicola, medico che stima più di tutto e tutti. Non è colpa di nessuno, tutti hanno agito in buona fede, ma il tempo ci dirà chi avrà avuto ragione. Non vorrei che l'incubo della B fosse un punto di forza per i calciatori, il presidente deve tenere il punto su questa situazione e non farsi prendere dalla paura”.

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