Corbo su Repubblica: "Sarri favorito dalla tattica. Allegri ha nervi saldi, ma se giocherà a tre in difesa ci sarà da divertirsi"

09.02.2016
11:10
Redazione

Meno quattro alla grande sfida. Sono giorni segnati da una domanda ovvia con risposta impossibile. Juve e Napoli, chi vince? Ci si può affidare alla logica per capire almeno che partita sarà. Si scelgono tre parametri. Tattica, condizione atletica, componente psicologica. Il primo vede favorito il Napoli, non fosse altro: la Juve è costretta a rivedere la sua formula. L’infortunio di Chiellini, sembrerà un paradosso, riduce i dubbi di Allegri. Lo spinge a modificare la difesa: da 3 a 4 elementi. Assente il veterano d’acciaio, la Juve non schiererà mai come terzo a sinistra Rugani, ancora peggio Evra o Alex Sandro. La difesa a 3, nell’attuale 3-5-2, è improponibile se solo Allegri pesca in cineteca Napoli- Torino. La vanità di Ventura, nello stadio delle sue disillusioni ai tempi della C1 con il Napoli, confermò l’assetto tattico della difesa a 3 contro il 4-3-3 e l’esplosivo terzetto Callejon-Higuain- Insigne. Schierare una difesa a 3 contro il Napoli è corretto solo se ci si vuol difendere. Basta abbassare gli esterni per comporre un 5-3-2, barriera ostinata e ripartenze. Non è il caso della Juve che, s’immagina, tenterà di vincere: seconda con due punti in meno, non cerca il pari. Ipotizzando gli esterni alti di un suo eventuale 3-5-2, per il Napoli lo Juve Stadium diventerebbe allegro come un lunapark. I tre difensori, se rimangono stretti avranno buon gioco su Higuain e sugli inserimenti centrali, ma lasceranno spazi fatali sugli angoli per Insigne e Callejon. Se invece i tre si allargano, formano una difesa slabbrata, il sogno inconfessato di Higuain. C’è da aspettarsi una difesa a 4 della Juve con Lichtsteiner, Bonucci, Barsagli ed un quarto tra Evra e Alex Sandro. Ma Allegri dovrà poi cercare un posto a Cuadrado, che domenica ha sbloccato la partita. Il complicato disegno tattico dimostra quanto sia tormentata l’attesa di Allegri. Al contrario Sarri può curare solo i dettagli, la struttura non sarà modificata. Un vantaggio almeno nel rompicapo della vigilia. C’è parità nella condizione atletica, con il Napoli che, se non trema, corre e gioca a memoria. Favore netto alla Juve invece per la condizione psicologica. Sarà pure usurata da 14 vittorie consecutive, ma chi vince 4 scudetti di fila toccando anche una finale di Champions ha con Allegri maturità e nervi di titanio. Nel Napoli solo Reina con il Liverpool e Higuain in Spagnavantano vittorie a così alta tensione. Gli altri le hanno viste solo in tv o in panchina. Il discorso non vale per Sarri. Trova una spregiudicata serenità nella conoscenza del calcio, maturata attraverso anni di ricerca nella solitudine del suo laboratorio toscano.

Fonte : Repubblica
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