
Croce: "Sarri è apprezzato dalla Juve già dai tempi dell'Empoli, non so se gli lascerebbero tenere la tuta! Ha solo un modo per ricucirei i rapporti con i tifosi bianconeri"
«Sono nato in una famiglia di juventini e ho ereditato questa passione, trasmettendola anche ai miei figli». Parola di Daniele Croce, centrocampista della Cremonese che in cinque delle sue otto squadre ha avuto come allenatore Maurizio Sarri, il tecnico lo trovò a Pescara, poi ad Arezzo e dopo lo ha voluto con sé ad Alessandria, a Sorrento e a Empoli. Nessuno meglio di lui, dunque, può valutare il possibile approdo di Sarri in bianconero. E chissà che in quel caso non finisca per seguirlo di nuovo, come assistente quando deciderà di lasciare il calcio giocato. Croce ha rilasciato alcune dichiarazioni all'edizione odierna di Tuttosport.
Croce, aveva mai pensato a Sarri allenatore della “sua” Juventus?
«Sinceramente no, anche se so che quando eravamo a Empoli la società bianconera lo apprezzava. Quando l’ho letto mi è sembrato strano, ma mi ha fatto molto piacere».
Come ha vissuto gli anni della rivalità tra il Napoli di Sarri e la Juventus?
«Ci siamo anche presi in giro più di una volta... Da una parte tifavo per lui e per il suo staff tecnico e sono felice che a Napoli abbiano fatto cose straordinarie. Dall’altra avevo la mia passione per la Juve».
Come lo vedrebbe in bianconero?
«Sarei molto curioso di vederlo alla Juve. E’ vero che è lontano dall’immagine classica dello stile Juve e che è diverso dagli ultimi allenatori bianconeri. Però vorrei vederlo con una squadra così forte, è una persona molto intelligente e dall’unione tra le potenzialità della squadra e le sue capacità potrebbe nascere qualcosa di veramente grande».
Quale sarebbe la difficoltà più grande che potrebbe incontrare?
«Il tempo. L’unico problema potrebbe essere quello. Chiedergli nel giro di un mese quello che ha fatto a Empoli e a Napoli, ma rapportato alla qualità della Juve, non è possibile. Ma se la società lo sceglierà questo lo sa. Altri motivi che possano precludergli di fare bene in bianconero non ne vedo. A parte la tuta (ride, ndr)... Ma non so se gliela lascerebbero tenere».
Si parla tanto della sua rigidità tattica: è davvero così?
«E’ vero che cambia difficilmente modulo, ma io lo ho avuto in tante squadre e ho visto evolversi il suo calcio. All’inizio praticava un 4-2-3-1 con concetti molto diversi rispetto a quelli di adesso, poi a Empoli abbiamo fatto un salto di qualità quando si è reso conto di non avere i giocatori adatti e siamo passati al 4-3-1-2: e abbiamo iniziato a volare. Stesso discorso a Napoli: partì con il 4-3-1-2 e poi passò al 4-3-3 avendo tanti esterni di qualità. Secondo me se la Juve lo scegliesse sarebbe perché sa già che modulo vuole fare ed è convinta di avere i giocatori giusti, ma se poi Sarri dovesse rendersi conto che non è così non avrebbe problemi a cambiare: più che al modulo guarda ai concetti».
A proposito di concetti, in difesa cambierebbe molto: per Sarri il primo riferimento è la palla, poi i compagni, infine l’avversario. I difensori bianconeri, a parte Rugani che conosce benissimo Sarri, potrebbero avere problemi?
«No, credo proprio di no. Bonucci ha già giocato con Ventura con quei concetti e a Sarri piacerebbe molto per le sue qualità in fase di possesso. Chiellini è il migliore al mondo sull’uomo, ma è un ragazzo intelligentissimo e un difensore talmente forte che gli basterà poco tempo per adattarsi e rendere ai suoi soliti livelli. Fra l’altro Sarri adorerebbe la sua personalità nell’avanzare palla al piede».
Parliamo di centrocampo: Pjanic è uno dei giocatori su cui circolano più voci di mercato, per Sarri potrebbe essere il regista ideale?
«Credo che sarebbe il primo giocatore che Sarri chiederebbe di tenere, se arrivasse alla Juve. Pjanic è perfetto per il suo gioco e ha qualità fuori dal comune, tutti i palloni passerebbero da lui. Sarebbe un punto fermo».
E con Cristiano Ronaldo come lo immagina?
«Ronaldo può giocare anche con me o lei come allenatori... A parte gli scherzi, quello di Sarri è un calcio offensivo e propositivo, con il baricentro alto. E credo che Ronaldo potrebbe trarne solo benefici, al resto penserà lui con le sue qualità».
Il rapporto con i tifosi juventini come può ricucirlo?
«C’è un solo modo: i risultati. Anche Allegri non fu accolto benissimo, poi con i risultati e un lavoro splendido ha dimostrato di essere un fenomeno di allenatore e si è guadagnato la riconoscenza che lo Stadium gli ha mostrato nell’ultima partita. Certo, proprio per questo non è facile andare alla Juve adesso, ma con una società così forte e una squadra così forte credo che Sarri potrebbe fare davvero grandi cose».