Cruciani: "Non si può chiedere il licenziamento di Chiariello per le sue parole su Jota"

07.07.2025
19:50
Redazione

Oggi su CRC, radio partner della SSC Napoli, nel corso della trasmissione “A Pranzo con Chiariello” è intervenuto il giornalista di Radio 24 Giuseppe Cruciani. Di seguito le sue parole:

«Le polemiche bisogna anche saperle fare e non mi permetto di dare lezioni a nessuno, ma tra la morte di un operaio che cadde da un cantiere e la morte di un calciatore per via di un incidente stradale c’è una grande differenza. Nel primo caso non c’è quel trasporto popolare che induce a tutti a commuoversi mentre nel caso del giocatore del Liverpool c’è stata una commozione da parte di tutti poiché si trattava di un giocatore che tutti gli amanti del calcio conoscevano e che è morto mentre si trovava in macchina come tutti noi ci troviamo quotidianamente per una ruota che è scoppiata. Intorno alla figura di un calciatore non c’è la stessa commozione per la morte di un uomo comune. Ci può fare pena e forse il giorno dopo la gente già se n'è dimenticata. Questo è sicuro, ma non so come si faccia a dire: “A voi cosa vi importa di Diogo Jota? Mi dispiace, ma non provo dolore”. È chiaro che la morte di un calciatore non cambia la vita di tutti noi anche se era famoso e sottolineare il fatto di non provare dolore e di essere solo dispiaciuto è un'opinione che è di diritto di tutti, ma ci tengo a ribadire che la commozione per la scomparsa di una persona nota è una cosa studiata e nota a tutti. Il paragone con Gaza non ha alcun senso. Le vittime della guerra in Medio Oriente non c’entrano nulla con la morte di un calciatore. È meglio che il calcio si chiuda nella sua torre d’Avorio poiché non mi piace quando il calcio si smobilita dai suoi temi. Sono contrario al fatto che la Russia sia fuori da tutte le competizioni, ma non si può paragonare lo stato israeliano con quello russo. Non si può imporre al calcio di mobilitarsi ogni giorno per Gaza al posto di commuoversi per un calciatore. Dopo di che, sono contrario a tutti coloro che chiedano che Chiariello debba andar via per aver espresso la propria opinione e all’ipocrisia di chi dice che non bisogna provare dolore su Diogo Jota. È normale che un giocatore più conosciuto susciti una commozione maggiore rispetto ad un calciatore meno seguito».

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