De Biasi rivela: "Il presidente dell'Albania mi prese per pazzo quando feci esordire Hysaj. Ecco come gli risposi"

28.09.2015
15:40
Redazione

Gianni De Biasi, allenatore della nazionale albanese, ha rilasciato un'intervista a Si Gonfia La Rete, in diretta su Radio Crc. Ecco quanto evidenziato da CalcioNapoli24: "Hysaj dice che io non so pronunciare il suo cognome (sorride ndr.). Sta avendo un buonissimo rendimento, lo seguo sempre, ma doveva ambientarsi in una realtà nuova e l'avevo detto più volte. Sapevo che la piazza non l'avrebbe intimorito e riportato a destra, ruolo che predilige, sta sulla strada giusta. Mi auguro che possa continuare e migliorare ulteriormente. Mi lascia un po' perplesso il giudizio dei tifosi medi. Secondo loro servono sempre nomi altisonanti per vincere. Già qualcuno storceva il naso per l'arrivo di Sarri, ma ero sicuro che facesse meglio di quanto avesse fatto Benitez. Sapevo almeno che avrebbe preso meno goal dello spagnolo e sapevo potesse inseririsi nella lotta finale per lo scudetto. Si può pareggiare una partita a Carpi, non è una bestemmia. Nelle ultime partite il Napoli ha fatto dodici goal contro le squadre che contano. Feci debuttare Hysaj in nazionale a 18 anni, gli concessi gli ultimi dieci minuti. Il presidente della federazione mi disse che ero un pazzo a far giocare un ragazzino, io gli dissi che lo feci perchè era veramente bravo. Spero che si possa consacrare nel suo ruolo. A Empoli ha sempre giocato titolare, non dimentichiamoci che è un classe '94 con una grande carriera davanti. Serie A? L'egemonia della Juve sarà meno predominante, il campionato non è così assodato come negli anni scorsi. Sarri? Aveva bisogno di tempo come tutte le persone che cercano di dare una logica al proprio lavoro. Si parla di un lavoro fatto sul campo, non alla lavagna o coi video. Siam sempre portati a celebrare i fenomeni che vincono grazie ai loro giocatori. Riferimento a Benitez? Non era lui il mio obiettivo. Benitez ha fatto la gavetta, poi ha avuto la fortuna di allenare grossi Champions e di vincere spesso". 

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