De Rosa a CN24: "Ho perso il treno col Napoli, lasciai anche il ritiro: stavo male! Vi racconto Ranieri, ora gioco a calcetto con Cannavaro..."

17.03.2016
17:00
Marco Galiero

Appuntamento al San Paolo per il prossimo match valevole per il campionato di Serie A contro il Genoa. Il Napoli scenderà in campo contro la squadra di Gasperini, reduce da una vittoria molto combattuta contro il Torino. Le prossime partite saranno tutte determinanti per la corsa allo scudetto: il Napoli non può permettersi disattenzioni ma, soprattutto, non deve perdere d'occhio la Juventus. Per parlare di questo prossimo incontro - ma non solo - la nostra redazione ha contattato il doppio ex di Genoa e Napoli, Gaetano De Rosa. Cresciuto nelle giovanili del club partenopeo, De Rosa si può definire uno scugnizzo a tutti gli effetti: tutt'ora, infatti, vive a Napoli con la propria famiglia. Ecco cosa ci ha raccontato: 

Napoli-Genoa, ci dai un pronostico? "Il Napoli è una squadra di categoria superiore, non c'è storia. Sicuramente riuscirà a portare a casa i tre punti che sono più importanti che mai in vista della corsa-scudetto. Indubbiamente, Sarri tiene d'occhio tutti i giorni i suoi giocatori e sa perfettamente quando schierare l'uno o l'altro. Dovessero esserci le premesse, almeno per come la vedo io, si potrebbe fare un po' di turn-over".

Sei stato nel Napoli di Ranieri, che ricordi hai di quella squadra? "Ho un gran bel ricordo di Ranieri. Ero giovanissimo, approdai al Napoli nel periodo in cui stava per essere esonerato. Ci diceva sempre che non dovevamo preoccuparci per quella situazione, che nella vita c'erano problemi molto più gravi. Ci dava coraggio, anche se era lui quello veramente in difficoltà. Adesso sta dando spettacolo in Inghilterra, mi fa piacere. Spesso, si dà troppa importanza ai soldi, il Leicester è l'esempio di una squadra che con pochi soldi riesce a fare tantissimo. Il Napoli è la quinta squadra del campionato in termini di potenziale. Investire molto può portare a buoni risultati, ,ma abbiamo l'esempio della gestione Moratti dell'Inter che ha portato alla vittoria di poco o nulla. Se il Napoli dovesse arrivare terzo o quarto, per me sarebbe come vincere lo scudetto".

Che spogliatoio era quello? "Ancora oggi vedo molti dei miei ex compagni. Ho avuto il piacere di condividere momenti bellissimi con loro. Anzi, ti dirò di più, adesso che Fabio Cannavaro è tornato da Dubai ci siamo ritrovati finalmente: ogni tanto, andiamo a giocare a calcetto insieme. Ricordo con piacere anche Salvatore Carmando, era sempre lì pronto a creare armonia tra noi ragazzi".

Genoa-Napoli, ultima partita del 2007, il Napoli promosso in A - "I miei parenti organizzarono un pullman da Napoli per venire a vedere la partita a Genova. Fu una festa incredibile. Non lo dimenticherò mai".

Come furono quegli anni passati a Napoli? "Diciamo che ho perso il treno. Ero in un periodo buio della mia vita. Ho dovuto fare i conti con delle problematiche personali non indifferenti. Ero talmente in difficoltà che nel 1994, quando tornai a Napoli, andai via dal ritiro una sera con il camion degli attrezzi. Chiesi all'allenatore di andar via perchè stavo proprio male. Non era affatto un momento positivo. Avevo bisogno di ritrovare la fiducia in me stesso e, soprattutto, la convinzione di poter fare il calciatore".

La Juve si fermerà prima o poi? "Tutte le componenti devono andare verso la stessa direzione nel calcio. La Juve è una squadra abituata a vincere, riesce a gestire tutti i risultati".

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