Di Natale: "Non me la sono sentita di vestire la maglia del Napoli! Da tifoso quando le cose vanno male soffri di più. Scudetto? Sarebbe un sogno"

12.02.2018
15:20
Redazione

Antonio Di Natale, ex attaccante dell'Udinese di origini napoletane, si è concesso in una lunga intervista ai microfoni di Fanpage. Ecco quanto

Antonio Di Natale, ex attaccante dell'Udinese di origini napoletane, si è concesso in una lunga intervista ai microfoni di Fanpage. Ecco quanto evidenziato da CalcioNapoli24:

"Non è stato facile l'inizio della mia carriera. Sono arrivato a Empoli che avevo 13 anni e provenivo da una città bella come Napoli. Andare via da una famiglia numerosa non era facile, i primi 5-6 mesi andavo avanti e indietro, avevo molta nostaligia. Ho vissusto 12 anni a Udine, ho un bel rapporto con la famiglia Pozzo e i tifosi. Ogni 20 giorni vado a Udine dove oggi ho un'azienda di caffè e una scuola calcio.

Non mie la sono sentita di vestire la maglia del Napoli, da napoletano e tifoso non è facile. E' un peso grande, tutti si aspettano sempre qualcosa in più da te e quando le cose vanno male ci soffri ancora di più. Napoli è una città bellissima, per ogni giocatore vedere il San Paolo con 60 mila tifosi tutte le domeniche deve essere fantastico. Il Napoli può vincere lo scudetto, ci sono le basi, solo la Juventus può dare fastidio. Speriamo che la Juve si concentri di più sul campionato, sarebbe un sogno! 

Non ho mai chiesto di andare via da Udine, io e la mia famiglia siamo sempre stati bene. Ho scelto anche per i miei figli. Quando Trapattoni mi ha chiamato per la prima chiamata in Nazionale non ho dormito tutta la notte. Nel 2010 ho sbagliato il rigore con la Spagna, poi incontrai a Buffon negli spogliatoi e dissi 'Se il mister mi fa giocare anche solo 20 minuti mi prendo la mia rivincita'. Ho avuto la fortuna di fare gol e pareggiare la partita proprio contro la Spagna. 

Spagna e Germania sono più avanti di noi, ora l'Italia deve rialzarsi e deve farlo credendo nei giovani italiani. Il Var? E' una cosa che può aiutare gli arbitri e tutti noi. Ci sono tanti errori che possono essere modificati. Mi dispiace non vedere Cassano giocare la domenica, lui ha ancora voglia di scendere in campo, è un campione. Buffon non deve smettere, può dare ancora tanto 1-2 anni, ha dato tanto all'Italia e a tutto il mondo.

Mi piacerebbe allenare i piccolini, vorrei insegnare a loro tutte le cose che sono servite a me. Da ex calciatore mi mancava inizialmente lo spogliatoio, ma una volta che hai fatto una storia devi guardare avanti, io ora cerco di fare una nuova storia".

Notizie Calcio Napoli