Fava: "Il mercato non ha cambiato la lotta scudetto. Conte? Il suo gioco è dispendioso anche se giochi una volta a settimana"
05.02.2025
18:50
Redazione
A "1 Football Club", programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Dino Fava Passaro, ex attaccante, tra le tante, di Napoli, Udinese e Bologna. Di seguito, un estratto dell'intervista.
Partiamo dal Bologna: grandissima vittoria ieri della squadra di Vincenzo Italiano in casa dell'Atalanta. Possiamo dire che, nonostante il cambio di allenatore e la perdita di qualche calciatore importante, il Bologna stia facendo meglio della passata stagione?
"Dire che stia facendo meglio è difficile, o meglio, è prematuro, lo vedremo a fine campionato. Però effettivamente anche quest'anno sta dimostrando di fare molto, molto bene. Sono contentissimo, naturalmente, anche perché ho giocato nel Bologna ed è sempre piacevole vederlo in alto."
Qual è il segreto di questa squadra? È una piazza serena che lascia lavorare oppure sono bravi nella scelta di allenatori e giocatori?
"Penso entrambe le cose. A Bologna si sta molto bene, ed è una società solida, organizzata. Dopo il periodo in cui giocavo io, sono risaliti e fortunatamente ora stanno facendo le cose per bene. Anche senza un mercato di riparazione esorbitante, possiamo dire che il Bologna abbia fatto bene. Anzi, ha persino ceduto qualcosa, visto che ha dato all'Atalanta Posch, che sembra essere un ottimo difensore.”
Tra le squadre che non sono riuscite a rinforzarsi a gennaio, io ci mette anche il Napoli?
"Assolutamente sì. Tutti ci aspettavamo qualcosa in più, anche se il mercato di gennaio è sempre particolare: i giocatori non si muovono facilmente e non è semplice operare. Però è vero che il Napoli ha perso Kvaratskhelia e non lo ha sostituito. Diciamo che in qualche modo ha trovato una soluzione con Okafor, che non è all’altezza del georgiano. Ma possiamo dire che si sia dovuto accontentare. Il ragazzo ha qualità, questo è fuori discussione, ma giudicarlo adesso sarebbe affrettato. Bisogna dargli tempo. Lasciamogli un po’ di serenità. Va detto che rispetto a quando era al Milan, Okafor sembra già più in forma: lo avevamo visto fuori condizione, tanto che non aveva superato le visite mediche a Lipsia. Ieri il Napoli ha pubblicato delle foto dell’allenamento e mi è sembrato in buono stato. Vedremo se riuscirà a dare subito il suo contributo. Tuttavia, dobbiamo dire con onestà intellettuale che il Napoli esce da questa finestra di mercato indebolito, è fuori discussione. Abbiamo perso un giocatore molto forte e non ne abbiamo preso uno dello stesso livello. Io avrei aggiunto anche un difensore e, se avessimo voluto fare le cose alla grande, anche un centrocampista. Ma ormai è andata così. Come dice Conte, ora bisogna stare zitti e pedalare ancora di più."
Il Napoli è primo in classifica. Qual è stato il segreto di queste prime ventitré giornate che ha permesso agli uomini di Conte di stare in vetta?
"Penso che il segreto sia la mentalità che Conte è riuscito a trasmettere ai giocatori. Sapevamo che, negli undici, il Napoli è forse l’unica squadra in Italia, dopo l’Inter, a essere davvero forte. Il carattere dell’allenatore si è visto in quasi tutte le partite, forse con l’unica eccezione nel secondo tempo della gara contro la Roma."
Domenica il Napoli affronterà l’Udinese, altra squadra in cui ha giocato. Che tipo di insidie nasconderà questa partita?
"L’Udinese è una squadra particolare. Quest’anno è imprevedibile: può vincere contro chiunque, ma anche perdere con chiunque. Sono le squadre più difficili da affrontare. Anche quest’anno ha lavorato bene, ha giocatori interessanti. Sarà una bella sfida, che si deciderà al fischio d’inizio. Sulla carta il Napoli è favorito, ma nel calcio non si sa mai."
Il mancato mercato del Napoli potrebbe essere un ulteriore stimolo per Conte e per i suoi giocatori?
"Quando si è in campo, non si pensa al mercato. Si pensa solo a giocare e a vincere la partita. Quindi, indipendentemente da chi è arrivato o meno, il Napoli avrebbe comunque dato tutto."
Possiamo dire che il Milan sia stato il club che ha operato meglio nel mercato di riparazione?
"Sì, ha fatto colpi eccezionali, che forse nessuno si aspettava. Complimenti a loro. Il Milan è lontano dalla vetta, ma ha lavorato anche per la prossima stagione. Ha preso tre giocatori di grande qualità e ha fatto un ottimo lavoro."
Abbiamo visto un Napoli sulle gambe, soprattutto nel secondo tempo contro la Roma. Molti pensavano che giocare una sola volta a settimana fosse un vantaggio, ma sembra non essere così. Lei che ne pensa?
"Anche giocando una volta a settimana, con il tipo di gioco che impone Conte, serve un grande dispendio di energie. È normale che, in alcune partite, qualche giocatore accusi un po’ di fatica."
A mercato chiuso, crede che la corsa scudetto sia cambiata? Vede l’inserimento di qualche altra squadra o resta un duello tra Inter e Napoli?
"Penso che saranno queste due squadre a giocarsela fino alla fine. Oggi, a livello di organico, è innegabile che l’Inter abbia qualcosa in più rispetto al Napoli. Ma vedremo. Sarà una bella sfida."