Ferrante: "Al Napoli a 13 anni, mi allenavo con Maradona: una cosa che può darti alla testa. Mi preferivano a Zola per le convocazioni"

01.04.2016
22:30
Redazione

Con i suoi 125 gol è entrato nella storia del Torino. In pochi in casa granata si sono dimenticati di lui, forse nessuno. Marco Ferrante racconta la sua storia ai colleghi di 'Gianlucadimarzio.com' passando anche per qualche ricordo che lo lega a Maradona, Careca e Alemao:

"Lasciare la Sardegna e la famiglia, gli amici, all'età di 13 anni non è assolutamente facile. Fui segnalato al Napoli dagli osservatori di Moggi. Quello che ti viene tolto in termini di affetti, però, ti viene restituito dopo, in termini di crescita. Mi aiutò a diventare uomo prima di tanti altri ragazzi. Ero ancora un bambino e giocavo e mi allenavo con calciatori del calibro di Maradona, Careca, Alemao. Il sabato scendevo in campo con la Primavera, mentre la domenica trovavo posto in panchina e all'epoca non era assolutamente facile perché era massimo di 16 elementi. Spesso per le convocazioni venivo preferito a Gianfranco Zola o ad altri giocatori molto più grandi ed esperti. Se sei bravo a gestire queste emozioni allora puoi fare strada. Il resto lo fanno lo spirito di sacrificio e la voglia di arrivare, la fame. Allenarsi con campioni come loro, la MaGiCa, Maradona-Giordano-Careca, a cui vanno aggiunti i vari Bagni, Carnevale, Ferrara... può darti alla testa. Indubbiamente se ero lì

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