Ferrara: "Gattuso faccia come Lippi, può battere il Barca con i cambi. Servirà la gara perfetta ma non finirà 0-0"

04.08.2020
12:50
Redazione

News calcio Napoli, Ciro ferrara parla della gara di sabata tra Barcellona e Napoli

Ultime calcio Napoli - Al Camp Nou hanno vinto soltanto cinque italiane e appena due in Champions League: il Milan e la Juve. La differenza è nell'aspetto ambientale, sabato si gioca a porte chiuse: «Un vantaggio comunque relativo per la squadra ospite, come hanno evidenziato i risultati dei campionati dopo il lockdown», sottolinea Ciro Ferrara a Il Mattino.

Ferrara
Che partita fu a Barcellona?
«Di grande e inevitabile sofferenza, decisa dal gol di Zalayeta a sei minuti dalla fine del secondo supplementare. I cambi alla fine del primo tempo: Birindelli per Camoranesi e Zalayeta per Di Vaio. Birindelli fece l'assist e Zalayeta la rete della qualificazione alle semifinali. E i cambi possono aiutare sabato il Napoli, magari essere decisivi, a maggior ragione ora che ci sono cinque sostituzioni. Gattuso e i suoi uomini hanno una grande occasione».

Perché giocano in uno stadio vuoto?
«Non si punti l'attenzione esclusivamente su questo aspetto. Ci vorranno una grande determinazione e una buona dose di cazzimma al Camp Nou, con un ritmo molto alto per spezzare le trame del Barcellona. Non esiste l'avversario imbattibile. La pressione sarà tutta sul Barça, che dopo aver perso la Liga ha smarrito qualche certezza e ha fatto registrare più di un malumore nel suo ambiente. Servirà la gara perfetta da parte del Napoli, che ha comunque manifestato qualche problema, tra gol presi per errori e occasioni non concretizzate».

Al Barça basta lo 0-0.
«Ma non è nella sua cultura giocare per lo 0-0. Il Napoli può mettere in difficoltà i blaugrana tenendo un ritmo alto perché loro l'errore lo commettono dietro. Ricordate al San Paolo quante parate fece Ter Stegen? È quel Napoli che deve rivedersi al Camp Nou, con quella personalità, in particolare a centrocampo».

Ma è vero, come ha detto Lippi in una recente intervista al Mattino, che Gattuso è un suo allievo?
«Rino ha dimostrato che il suo calcio non è fatto soltanto di grinta e di grandi motivazioni. Ci sono qualità e padronanza del campo, come si è visto anche dopo il lockdown, a parte qualche pausa. E poi Gattuso ha un'ottima gestione del gruppo. Se un giocatore sbaglia in un comportamento, lui è disposto a fare un passo indietro, come è accaduto con Lozano o Allan, e a concedergli una seconda possibilità. Ma non una terza».
 

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