Genoa, l'ex presidente: "Malato del Genoa ma se il Napoli vince non soffrirò"

09.05.2025
22:10
Redazione

Ultime calcio - Oggi su CRC, nel corso della trasmissione “A Pranzo con Chiariello” è intervenuto l’ex Presidente del Genoa Prof. Alberto Zangrillo:

"Per me il Genoa è una malattia incurabile. È bello credere nel calcio pulito che ci regala grandi emozioni. Nei prossimi giorni il calcio può regalare un grande emozione ai tifosi partenopei e non lo dico per gufare poiché ci sono tutte le prospettive per cui il Napoli può coronare il suo sogno e se lo merita.

Pubblico? Noi possiamo contare sul dodicesimo uomo che quando è in linea con il sentiment della squadra poiché i giocatori sono molto sensibili ai fattori ambientali alla fine nessuno ci prende.

Il Presidente Aurelio De Laurentiis ha sempre parlato da imprenditore ad ogni riunione di lega a cui ho partecipato. Addirittura una volta lui mi spiegò la differenza tra imprenditore e predatore, dicendo che sono veramenti pochi quelli che nel mondo del calcio fanno gli imprenditori e se ne assumono i rischi e, invece, sono tanti coloro che fanno i predatori che si assumono rischi per diventare facilmente ricchi. 

Alla fine, nella vita i valori emergono e se una squadra che non partiva favorita e che per una serie di fattori viene messa in prima fila ci sono delle cose a cui bisogna dare merito. Prima di tutto, in panchina il Napoli ha un grandissimo allenatore, dopo di che è facilitata dal fatto di potersi concentrare su unico obiettivo stagionale. Tutti questi fattori, però, rischiano anche di non realizzarsi poiché la palla è rotonda. Quindi, a tutto lo staff del Napoli e alla società dico: bravi!

Berlusconi come De Laurentiis? Il Presidente del Napoli è un imprenditore multidisciplinare che può avvalersi anche delle esperienze che ha maturato nel mondo del cinema e dell’arte a livello internazionale. Silvio Berlusconi è diventato imprenditore grazie al mondo della politica perché lui ha focalizzato le sue attenzioni sul territorio nazionali dal punto di vista imprenditoriale.

C’è, però, una cosa che accomuna i due presidenti: il sesto senso. Quando il Napoli si privava di giocatori come Kvaratskhelia e Mario Rui che pensavo fossero fondamentali nella geometria di una squadra dimostra che c’era qualcosa che poteva essere modificato per arrivare all’optimum. Sembra come quando Berlusconi telefonava a Carlo Ancelotti e gli dava la formazione facendo conoscere il suo punto di vista. A volte veniva disatteso, altre volte Ancelotti che è un uomo intelligente gli dava ragione.

Non soffro se il Napoli batte il Genoa. Sono amico dei fratelli napoletani anche se si sono comportati male con noi tre anni fa ma io so perdonare".

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