Genoa, Perinetti: "Piatek piace a molti club tedeschi e spagnoli. Napoli e Juve hanno preso informazioni, ma resta con noi"

15.10.2018
07:50
Redazione

Giorgio Perinetti, direttore generale del Genoa, è tra i migliori dirigenti in Serie A dopo il colpo di Krzysztof Piatek (9 reti in 7 partite). «E’

Giorgio Perinetti, direttore generale del Genoa, è tra i migliori dirigenti in Serie A dopo il colpo di Krzysztof Piatek (9 reti in 7 partite). Ha rilasciato alcune dichiarazioni a Tuttosport:

«E’ un attaccante diverso da tutti quello che ho avuto, come stile mi ricorda le grandi punte degli anni 60-70: tanti gol e poche parole». 

Cosa l’ha stupita maggiormente di Piatek in questi mesi? 

«La serenità. Soprattutto nell’ultimo periodo, dove più o meno tutti i giorni è al centro delle attenzioni mediatiche, mi ha colpito la maturità. Sembra vivere all’interno di una campana di vetro. E’ un ragazzo sano e quadrato, non si fa distrarre da nulla. Vive per il prossimo gol». 

E’ stata una sorpresa anche per voi questa media gol? 

«Non proprio. Già dalle prime partite in famiglia ci eravamo accorti che Piatek fosse un attaccante concreto. E’ partito alla grande, ma siamo all’inizio: dopo la pausa c’è la Juventus, che sarà solo la prima tappa dura di un ciclo di ferro nel quale Piatek si misurerà con ostacoli ancora superiori. Siamo curiosi anche noi di verificarlo a un livello di difficoltà maggiore». 

Il contratto di Piatek prevede dei bonus legati ai gol? 

«No, però è normale premiare un giocatore quando fa bene. Vedremo, adesso sono discorsi prematuri». 

E’ reale il rischio che Piatek possa risentire del cambio in panchina tra Ballardini e il nuovo allenatore Juric? 

«Nessun rischio, parliamo di un ragazzo che ha il gol nel dna. Tutte queste reti non sono casuali. Però va lasciato tranquillo, ha solo 23 anni e margini di crescita importanti». 

Il colpo migliore di Piatek? 

«Ne ha tanti, è speciale. Ma diciamo che la sua migliore qualità è un “non colpo”: lo smarcamento. E’ una dote innata: in area scompare e poi riappare in tempo per segnare. E’ così Kri... Sì, io lo chiamo così per comodità, non riesco a pronunciare il suo nome (risata)». 

I dirigenti italiani ed europei (Bayern Monaco e Borussia Dortmund su tutti) hanno invece imparato benissimo a scrivere il cognome: giusto? 

«Negli ultimi tempi a Marassi abbiamo accredidato tanti osservatori e dirigenti di club tedeschi e spagnoli». 

In Italia Juventus e Napoli stanno aumentando il pressing e sono più avanti rispetto alla Roma e alle milanesi? 

«Tutte le big di serie A hanno preso informazioni, ma come ha detto il presidente Preziosi fino a giugno Piatek se lo godranno i tifosi del Genoa». 

Si parla già di quotazioni tra i 40 e i 60 milioni: sono cifre in linea con le vostre idee? 

«Noi il prezzo non lo facciamo, dobbiamo ancora misurare i margini di crescita di Piatek. Il prezzo lo faranno la consistenza delle varie offerte e la concorrenza». 

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