Gianello: "Il Napoli su Meret ha fatto una mossa per assicurarsi il futuro. Sul rapporto con De Laurentiis..."
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Matteo Gianello, allenatore, ex portiere di Napoli e Chievo. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Quando De Laurentiis aveva acquistato il Napoli, c’era la sensazione di fare qualcosa di importante?
“Si percepiva la sensazione di ritornare protagonisti. Avevamo il Pampa Sosa, poi c’era Pierpaolo: già la loro presenza faceva pensare di voler fare qualcosa di grande. De Laurentiis, per quanto possa essere divisivo, ha fatto bene ed ha portato il Napoli laddove doveva essere. La vittoria dello scudetto e le consecutive qualificazioni in Champions, hanno fatto sì che, il Napoli, sia una squadra top europea negli ultimi quindici anni”.
Con la presenza di Conte, dove può arrivare il Napoli?
“La speranza è quella di un ritorno celere alla vittoria. Conte è una garanzia ed è un investimento importante. Anche in fase mercato, sono stati presi giocatori importanti. Già quest’anno, il Napoli vorrà stabilizzarsi fra le prime quattro. Il Napoli sicuramente cercherà di vincere lo scudetto nei prossimi due anni”.
In questa stagione, però, è più giusto puntare alla sola qualificazione in Champions…
“Le componenti sono tante. Ci sono tante variabili. Bisogna vincere, con le piccole e negli scontri diretti. Quest’anno il Napoli ha il dovere, ma anche la possibilità, di ritornare in Europa. Tutto l’ambiente, tifosi e società, vuole ritornare a calcare palcoscenici prestigiosi”.
Qual è stato il momento più complicato di quando eri al Napoli?
“Ho avuto la fortuna di partire dalla Serie C ed arrivare alla qualificazione Champions. È stato un continuo crescendo. La promozione dalla B alla A è stato un bel momento. È chiaro che ci sono stati degli attimi di flessione, ma non ci sono state grossissime difficoltà. C’è stata la finale persa con l’Avellino, però l’anno dopo abbiamo staccato il Frosinone di venti punti. Nei miei sette anni è stato un continuo crescendo di successi e traguardi importanti”.
Qual è stato il colpo di mercato di quel Napoli?
“Cavani e Lavezzi, ma anche il Pampa Sosa, Gargano… Quello che a me ha impressionato è stato Zalayeta: aveva un curriculum importante. Lui è stato il primo acquisto importante, veniva dalla Juve, aveva giocato la Champions”.
E fra i suoi compagni, c’è stato qualcuno che non è riuscito ad esprimersi al meglio?
“In serie B sono arrivati tanti giocatori importanti: Dalla Bona, Domizzi, Bucchi, De Zerbi, giocatori da un palmares importante. Giocatori che hanno deluso, non me ne vengono in mente. Forse ‘il principito’ Sosa, non si è integrato bene. Ma, col tempo, ha dimostrato quanto valesse. Ho avuto la fortuna di giocare con calciatori veramente forti”.
Com’era il suo rapporto col presidente?
“Un rapporto equilibrato come giocatore e presidente, di stima e rispetto. Lui ci veniva a salutare prima di ogni partita. Non ho mai avuto un rapporto personale. Era il classico rapporto fra calciatore e presidente”.
In questi vent’anni qual è stato il calciatore più forte che il Napoli ha avuto?
“Sicuramente ne son passati tanti, ho grossa stima di tutti, ho giocato con grandi giocatori, Hamsik era già maturo a diciannove anni, ma quello che ha dimostrato quanto valesse davvero è stato Higuain: è stato un simbolo importante per il Napoli di De Laurentiis. Oltre a tutti i gol che ha segnato, aveva fame, carisma, e non te l’aspetti da un giocatore che veniva dal Real Madrid. A Napoli ha lasciato il segno”.
Il Napoli pare abbia attivato la clausola di rinnovo contrattuale a Meret: quale sarà il futuro di Caprile?
“Il rinnovo di Meret è segno di fiducia verso un portiere che merita di stare a Napoli, ma è anche un’assicurazione di non perderlo a parametro zero. Caprile è un prospetto importante: essere rimasto a Napoli, indipendentemente da Meret, è una scelta giusta. Se l’anno prossimo, il Napoli, dovesse puntare ancora su Meret, magari Caprile può andare a giocare in una squadra di medio-alta classifica: per un portiere è importante avere continuità”.
Qual è la favorita dello scudetto?
“Presto per dirlo, ma sono le solite. L’Inter è la più forte, il Milan uscirà dalla crisi, la Juve incuriosisce con l’arrivo di Motta, ma ci metto anche il Napoli per lottare per il primo posto”.