Giletti: "Juve capro espiatorio di un calcio malato! Perché a Napoli non si indaga?"

29.01.2023
10:15
Redazione

Il conduttore e tifoso juventisno Massimo Giletti ha rilasciato un'intervista all'edizione di Tuttosport oggi in edicola. Il noto conduttore di La7 ha commentato il processo che vede la Juventus coinvolta:

"Temo che la Juventus finisca per essere il capro espiatorio di un calcio malato. Non riesco a spiegarmi come mai le altre Procure italiane non abbiano mai pensato di sviluppare un programma di intercettazioni così complesso, con microspie e cimici, come quello della Procura di Torino per fare chiarezza sull’intero mondo cacio italiano. Se tu vai a operare solo ed esclusivamente su una società, beh... Qualche dubbio mi viene.

E i dubbi mi tornano ancora più forti perché questa è una situazione già vissuta: in nessun’altra Procura si è indagato sui rapporti tra la curva e la società dirigente. Forse che le curve di Milano, di Roma, di Napoli siano composte solo da personaggi per bene, che non fanno traffici strani, che non appartengono a criminalità organizzata, che non hanno precedenti penali? Mah.. A me pare invece che tutte le curve italiane operino “ricatti” nei confronti delle dirigenze, solo che nelle altre piazze non si è mai andati avanti. Ora siamo alle solite: il dubbio mi viene. Oggi come allora la Juventus è il capro espiatorio di un calcio malato e deve essere messa sull’altare sacrificale per far vedere che in Italia si fa giustizia. Ma mi sembra una giustizia sommaria".

Fin qui le Procure cittadine. Quanto all’operato della Giustizia sportiva che idea si è fatta?  

"Mi lascia perplesso la tempistica di questi interventi. Non puoi intervenire durante una stagione in corso. Devi avere tutti gli elementi seri che emergeranno dai processi eventuali, no? Intervenire e sanzionare in questo modo e momento è destabilizzante e iniquo. Se mai la Juventus dimostrasse di avere ragione in sede di ricorso, come la mettiamo? Certe cose non si possono fare così! Anche questa dinamica mi lascia molto perplesso. Abbiamo ancora il diritto di porci delle domande o dobbiamo stare in silenzio e accettare le decisioni di una Giustizia Sportiva che non fu neanche in grado di trovare le intercettazioni per esempio dell’Inter e di Calciopoli? Se vogliamo andare a ritroso... Intercettazioni che, a detta del procuratore di allora Palazzi, raccontavano di reati ben più gravi posti in essere dell’Inter rispetto a quelli della Juventus. Però si trovarono solamente quando tutto era andato in prescrizione. Che curiosità... Anche lì non ci poniamo dei dubbi? Quale manina è stata così brava da non fare trovare quelle intercettazioni? Coincidenza?".

 

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