Grava sull'infortunio di Insigne: "Ci sono passato anche io, all'inizio è tremenda. Ecco cosa dico a Lorenzo"

11.11.2014
09:30
Redazione

Gianluca Grava, ex difensore azzurro che in carriera ha subito un infortunio come quello di Lorenzo Insigne e attualmente responsabile tecnico del settore giovanile del Napoli, ha rilasciato un'intervista all'edizione odierna de 'Il Mattino': «E' una di quelle mazzate dalle quali oggi è facile riprendersi ma occorrono pazienza e forza interiore. A Lorenzo auguro di tornare in fretta sui campi ma la convalescenza sarà comunque lunga, deve tenere duro e vedrete che ce la farà. Il posto è delicato, bisogna andarci piano ma le tecniche attuali di rieducazione permettono un recupero veloce. Rompersi i legamenti prima equivaleva a lasciare l'attività, oggi se non siamo a livello di menisco poco ci manca».

Ricorda i momenti più difficili, le tappe che verosimilmente accompagneranno anche Lorenzo sulla strada della piena efficienza?  

«L'inizio è tremendo, dura da digerire. Io, come Lorenzo, mi feci male nel mio momento migliore: questa è una cosa difficile da mandare giù. Penso a lui che stava riconquistando la nazionale e ci sto male: è più giovane di me, recupererà prima e meglio ma i tempi vanno comunque rispettati».

La Fiorentina, il momento migliore e poi una terza coincidenza tra i due 

«Lorenzo ha rinnovato il contratto appena prima di farsi male, a me capitò il giorno dopo l’infortunio. Ero uscito da pochi minuti dalla sala operatoria e stavo in barella quando ricevettila telefonata di De Laurentiis. Quell’anno ero in scadenza di contratto, il presidente mi disse: pensa solo aguarire perché hai già ilcontratto per un’altra stagione».

Poi Hamsik e compagni andarono in campo con uno striscione di incoraggiamento

«E Yebda fece gol mostrando la maglia con il mio nome. Tutte testimonianze di affetto che fecero scattare dentro di me la molla dell’orgoglio e della motivazione. Per non parlare della gente, in questo la nostra tifoseria è speciale... Il Napoli è una gran bella famiglia, con uno staff sanitario all’avanguardia: Lorenzo non avrà problemi a tornare quello che è sempre stato».

Momenti “tosti” non mancano in casi del genere

«A Lorenzo dico di stringerei denti soprattutto nel primo mese. È il più duro, la rieducazione è faticosa, gli esercizi sono noiosi e sempre gli stessi, è facile anche scoraggiarsi. Purtroppo la strada da seguire è questa e va percorsa fino in fondo. Il tempo non deve essere un nemico ma un silenzioso e prezioso alleato. Bisogna saper vedere il lato positivo della cosa».

Quale sarebbe?

«A volte star fuori ti fa comprendere quanto è bello il lavorochefacciamo».

Quando si rivede la luce?

«Quando si rimette piede sul prato verde. La corsa che man mano diventa più sciolta nelle gambe ti fa sentire di nuovo un atleta».

Notizie Calcio Napoli