Hamsik: "Mi sarebbe piaciuto giocare per Gattuso, Lobotka mi ha parlato di allenamenti duri. Contento per Mertens, uomo straordinario!"

20.06.2020
08:30
Redazione

Intervista a Marek Hamsik da Il Mattino

Marek Hamsik ha rilasciato una lunga intervista a Il Mattino, affrontando diversi temi: dalla Coppa Italia al contatto coi vecchi compagni di squadra. Dal quotidiano si legge:

Intervista ad Hamsik

Hamsik, cosa ha provato a vedere la Coppa Italia di nuovo al Napoli?

«È una gioia immensa, per i ragazzi che sono lì e che ne hanno passate tante negli ultimi tempi ma anche per mister Gattuso e per tutta la meravigliosa Napoli perché so bene cosa significa vincere qualcosa lì. Ha un valore unico, straordinario. Lo si è visto dalle scene di accoglienza della squadra di ritorno da Roma nel cuore della notte. Non capita in tutti i posti di vedere feste così per una coppa. Ma per me non è una sorpresa. Ho il solo rimpianto di non averla potuto vedere in diretta perché col fuso orario erano le 3 del mattino ma il mio risveglio è stato dolcissimo».

Le sarebbe piaciuto avere un allenatore come Gattuso?

«Sono rimasto molto colpito quando ho incontrato il Milan con lui in panchina, giocarci contro non è semplice. Vedo cose simili, con questo Napoli: vedo che c’è una squadra che lo segue in ogni cosa, che risponde alle sue sollecitazioni, che ha un gioco che è espressione delle idee del suo tecnico. E poi c’è un aspetto importante: è una persona sincera, dice a tutti le cose come stanno. E sono motivi per cui con lui mi sarei potuto trovare in maniera meravigliosa».

Da qui il salto di qualità?

«All’inizio hanno avuto dei problemi quando è arrivato Gattuso, hanno faticato a trovare il passo giusto.Ma Lobotka mi ha spiegato il motivo: gli allenamenti erano durissimi e le prime settimane sono state difficilissime per loro ma nessuno si è tirato indietro. C’è stato bisogno di tempi per vedere i risultati, fisicamentemi pare che stiano molto bene e quindi è giusto raccogliere i frutti. La vittoria con la Juventus è stata meritata». 

Mertens ha battuto il suo record di gol e poi ha firmato il rinnovo. Può diventare il simbolo di questo Napoli come lo è stato lei?

«Dries è un giocatore e un uomo straordinario. So quanto ama la città e questa maglia. Lui è già un simbolo del Napoli e di Napoli. Lui è contento per questo record di gol e io sono contento che sia stato lui a superarmi. Lui è un simbolo, come lo è Lorenzo Insigne e come lo è anche José Callejon. Napoli deve andare fiera di avere campioni come loro, che lottano, chemettono il cuore ogni volta da anni per questa squadra».

La Champions ad agosto, il Napoli a Barcellona: la squadra di Gattuso può regalare un sogno in Europa?

«Vista la gara di andata, il modo con cui è stata affrontata la partita, è giusto credere nella possibilità di passare il turno. Certo, va fatta la stessa grande prestazione del San Paolo. Però ha ragione De Laurentiis: giocare al Camp Nou, in quello stadio fantastico, con gli spalti vuoti non sarebbe una bella cosa. Perché anche per i calciatori, vedere le tribune piene di spettatori, sentire il calore della gente, anche se tifano contro di te, dà stimoli unici. Il calcio è questo. Ma è chiaro che tutto dipende da come sarà l’evoluzione del contagio del Coronavirus in Europa nelle prossime settimane».

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