Iezzo: "La fascia di capitano a Napoli è pesantissima, mio padre mi ha fatto innamorare degli azzurri. Su Hamsik, Lavezzi e Cavani..."

17.02.2021
03:00
Redazione

Gennaro Iezzo, ex portiere del Napoli, ha parlato della nascita del suo amore per la maglia azzurra

Ultime notizie calcio Napoli - Gennaro Iezzo, ex portiere e capitano del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni a StarCasinò, con il video poi ripubblicato dal club azzurro sui social:

“Mio padre mi ha trasmesso l’amore per questa maglia. Ricordo i primi giorni di ritiro in Serie C, subito si capì che si stesse costruendo qualcosa di importante. Non era facile, ma siamo risaliti in B con un mese di anticipo. Il 10 giugno 2007 poi è una data indelebile per me, abbiamo coronato il sogno di tornare in Serie A. Quando siamo entrati a Marassi abbiamo subito visto le bandiere di Napoli e Genoa, i tifosi uniti… è stato indescrivibile. Ricordo ogni minuto, è stato incredibile.

Reja? Ho vinto tre campionati con lui, aveva una grande qualità, quella umana. Uno dei migliori in questa dote, gestiva benissimo il gruppo. Con il tifo napoletano avevo un grande rapporto. Poi avevamo un feeling particolare dovuto ai miei saltelli scaramantici prima di ogni partita, in cui toccavo la traversa e i pali della mia porta. Gli Olè dello stadio mi davano una carica importante. I tifosi spesso mi chiedono quale fosse la mia parata più bella: ricordo quella su Kakà, gli parai un rigore a Milano. All’epoca era uno dei giocatori più forti al mondo. 

La fascia di capitano è pesantissima a Napoli, la gente si aspetta sempre da un napoletano qualcosa in più rispetto agli altri. Ma per me è stato un onore. Hamsik è stato uno dei centrocampisti più forti della storia del Napoli e d’Europa. Era un ragazzo semplice ma guardava oltre rispetto a qualunque altro giocatore. Poi il Pocho: arrivò in condizioni non ottimali e non mi fece una grande impressione, ma dopo 30 giorni vidi delle qualità in lui eccezionali, che hanno fatto innamorare tutta la tifoseria. Era generoso anche se popolare. Di Cavani invece mi sorprendeva il suo fisico, non sudava, non mollava mai, non faceva mai fatica. Anche durante gli allenamenti voleva sempre segnare. Io vorrei allenare, mi piacerebbe tanto un giorno allenare in qualche piazza importante".

Gennaro Iezzo Napoli
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