Iezzo: "Quello che sta subendo Meret lascia denotare personalità di Alex. Conference League? Rifletterei sulla vera utilità"

16.04.2024
10:00
Redazione
A “1 Football Night”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione, Jolanda De Rienzo, Marco Giordano e Ciro Troise in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Gennaro Iezzo, allenatore ed ex portiere del Napoli. Di seguito, un estratto dell’intervista.
 
Meret compie una papera simile a quella della sconfitta di Empoli, nella prima gestione Spalletti.
“Non si può parlare di papera. È stato un errore di valutazione. Magari, di distrazione. La papera è diversa, è un gesto tecnico sbagliato. Contro il Frosinone è stato un errore di distrazione che è costato caro al Napoli e a Meret che, fino a quel momento, era stato il migliore. Quado vai a costruire dal basso, devi mettere in conto degli errori”
Alex denota qualche insicurezza?
“Non per trovare degli alibi al portiere azzurro, ma penso che, soprattutto quando si gioca col portiere dalla rimessa dal fondo, qualcuno poteva debba vedere, proporsi. Sono situazioni che si allenano. Quando la palla va a Meret, uno degli attaccanti avversari va a schermare. Per questo, si deve poter consentire una soluzione di gioco, anche un lancio lungo. Difatti, in queste circostanze si può anche pensare di chiudere gli occhi e spazzare palla”
Nella seconda rete di Cheddira, Meret spara altissima la palla, complice l’errore nel primo gol ospite, regalandola ai ciociari che, pochi secondi dopo, giovano di un errore di marcatura di Rrahmani. La possibilità di giocare palla conviene rispetto a quella di spazzarla?
“Faccio l’allenatore e sono tra quelli a cui piace la costruzione dal basso. Ti permette di gestire il gioco, senza buttarla via e costringere i calciatori a giocarsi la seconda palla. Sul secondo gol, però, non si possono attribuire responsabilità a Meret. Il Frosinone ha avanzato di cinquanta metri, ha giovato delle disattenzioni difensive. Quando nell’area piccola, davanti a me, non c’è nessuno, ci si deve preoccupare di chi c’è dietro. Oggi si guarda troppo la palla, è questo l’errore di Rrahmani”
Da chi vorrebbe ripartire? Le piacerebbe la coppia Meret-Caprile per la prossima gestione?
“Si perché, al di là dell’errore di ieri, il Napoli ha un portiere bravo, che deve difendere. Nonostante l’errore, anche ieri è stato tra i migliori in campo. Caprile è un portiere che sta facendo benissimo ad Empoli, e potrebbe formare una bella coppia. Il consiglio che do sempre ai giovani portieri, però, è quello di giocare. Se non si gioca, non si cresce. Dunque, lasciarlo giocare un altro annetto potrebbe consentire di capire se sia il profilo giusto per gli azzurri”
Al posto di Meret, rimarrebbe a Napoli con la dinamica del capro espiatorio?
“Caratterialmente, ognuno è fatto in un certo modo. Quel che sta subendo Meret, però, lascia denotare personalità e pazienza del numero uno friulano. Il ragazzo viene sempre tartassato ad ogni gol, c’è sempre qualcuno che gli dà colpe. È difficile andare avanti. Si dice sempre che i calciatori sono ovattati, coccolati, ma hanno bisogno dell’amore e della fiducia della piazza. Soprattutto in un ruolo tanto delicato, se non senti questa fiducia, col tempo diventa pesante. Vedere Alex via da Napoli mi dispiacerebbe”
Un allenatore che arriva a dire “non siamo squadra”, un capitano che afferma, con grande tristezza, “ero il capitano della squadra più bella in Europa ed oggi sono il capitano di una squadra in difficoltà”, sono il manifesto di questo Napoli?
“Si dice quel che noi oggi stiamo vedendo dall’inizio del campionato. Non c’è più quella voglia di aiutare il compagno, la rincorsa dei calciatori contro il Sassuolo, la compattezza che deve esserci in campo. Penso che Calzona si riferisse a queste situazioni. Una squadra non dimentica come si gioca a calcio. Dall’inizio dell’anno, quando si parlava delle responsabilità dei tecnici e della preparazione, sostenevo il contrario. In campo ci vanno sempre i calciatori, che non possono dimenticare quanto realizzato lo scorso anno. Nessuno riesce ad esprimersi come la passata stagione. È una squadra che non ti dà certezze. Ci sono delle annate in cui non riesci a trovare il bandolo della matassa. Spesso, fai fatica a trovare anche una risposta in certi momenti. Sarà importante per il club cominciare a programmare, a partire dal settore giovanile. Potremmo ritrovarci il Lorenzo Insigne del futuro. Lo fanno il City ed il Barcellona, perché non potrebbe farlo il Napoli? Si deve pensare a quello che deve essere il futuro del Napoli. Rifletterei anche sulla convenienza nel giocare una Conference League”
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