Ignoffo: "Arrivai a Napoli grazie a Fabio Gatti che mi consigliò a Marino. La mia prima volta al San Paolo c'erano 60mila spettatori...in silenzio! Sul taglio stipendi..." [VIDEO]

07.04.2020
14:00
Redazione

Ignoffo parla del suo passato al Napoli e della prima al San Paolo con 60mila spettatori

Notizie calcio NapoliGiovanni Ignoffo, ex difensore di Napoli ed Avellino, è intervenuto ai microfoni di Super Sport 21, ieri sera, in diretta su Canale 21. Ecco quanto evidenziato da CalcioNapoli24.it: 

"Vestire la maglia del Napoli, società gloriosa, è stato bellissimo per me. Peccato che non ho coronato il mio sogno di salire in B, credo che Napoli mi abbia dato le soddisfazioni più grandi della mia carriera. Ho incontrato tanti napoletani in giro per il mondo e tutti si ricordano delle mie gesta, è stupendo. Venivo dal campionato vinto con l'Avellino, poi passai al Perugia in A ma retrocedemmo. Facemmo il ritiro con Colantuono e dopo il ritiro Pierpaolo Marino, che già mi conosceva, acquistò Gatti dal Perugia. Quando Gatti andò al Napoli parlò con Marino e fecero il mio nome. La chiamata di Marino stravolse tutti i miei programmi in positivo, il Napoli non si può rifiutare. Mi ero appena sposato, mia moglie avrebbe fatto la sua prima esperienza lontano da casa".

Sul goal in Napoli-Cittadella - "Venivamo da sette otto giorni di allenamento, molti di noi facemmo il ritiro con altre squadre ed avevamo qualcosa in più rispetto ai compagni. Che emozione entrare al San Paolo, non è facile raccontarlo. Lo stadio era stracolmo, i tifosi facevano la protesta contro Carraro e non cantavano. L'anomalia era vedere lo stadio stracolmo e un silenzio assordante davanti a tutta quella gente. Però l'esplosione al mio goal fu bellissima. Pareggiai sugli sviluppi del calcio d'angolo dopo una spizzata di El Pampa. Quando ho segnato son rimbombato anche io, fu un'emozione grande che resterà a vita nei miei ricordi".

Sulle simulazioni dei calciatori - "Ne ho visti di simulatori nella mia carriera. A Salerno un anno andammo ai play off col Genoa, eravamo in vantaggio per 1 a 0 e Marco Rossi del Genoami anticipò, si allungò la palla, ma io mi tirai indietro e l'arbitro diede il rigore. Era il 2007. La partita finì 2 a 1 e a Genoa finì 2 a 1 e il Genoa andò in finale perchè era più avanti in classifica. Ce ne sono di simulatori anche oggi, il VAR aiuta l'arbitro e aiuta a capire quali sono le dinamiche". 

Taglio stipendi - "Bisogna trovare una soluzione adeguata, capisco che i campionati si siano interrotti per un'emergenza grave, ma mi metto nei panni di alcuni calciatori che militano in B e in C che hanno preso impegni in base al contratto stipulato. C'è gente che guadagna 2000 euro al mese ed ha degli impegni con la banca e con la famiglia. Penso sia giusto trovare una soluzione da ambo le parti però, ma togliere quattro mensilità ai calciatori è tanto". 

Sulla chiusura dei campionati - "Quello che determinerà il futuro è la FIFA, l'obiettivo è quello di terminare i campionati". 

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