Il Roma - Damato, una miriade d'errori già prima di Sassuolo-Napoli. Se ci fosse stata la Var...

25.04.2017
15:30
Redazione

Il calcio è variopinto nelle sue mille sfaccettature, comprende attori differenti, infiniti, ed ognuno ha il suo ruolo, fondamentale, senza il quale sarebbe impossibile parlare allo stesso modo di questo sport che affascina ma partorisce anche polemiche, colpisce per il suo impatto sull’umore dei tifosi e di chi ogni giorno si nutre delle sue stesse emozioni.

PROTAGONISTI. Ai calciatori e allenatori si contrappongono gli arbitri, figure intermedie che regolano il gioco e che spesso, molto spesso, cadono nel vortice del ciclone mediatico per errori dettati da un calcio che corre sempre più veloce, quasi imprendibile nei suoi dettagli, nonostante i dodici occhi sistemati tra bordocampo e fondo dello stesso. Anche il post gara di Sassuolo-Napoli ha riservato spazio a polemiche che, però, non vanno ad offuscare limiti di una squadra che ancora rincorre il secondo posto nonostante il passo falso - e non previsto - del Mapei Stadium, il pareggio che ha lasciato l’amaro in bocca per i due legni colpiti da Mertens ed Insigne ed anche per il rigore sul belga - atterrato da Dell’Orco - non assegnato nel primo tempo. Su Damato, fischietto di Barletta, Sarri s’è così espresso a fine gara: o siamo sfortunati quando lo incrociamo, oppure è scarso e va fermato. Capacità di sintesi estrema nel raccontare umori dettati dal risultato.

ERRORI. Ma alla base dello sfogo del tecnico c’è una lista di episodi che ancora gridano vendetta e che hanno impedito al Napoli di avere più dei 71 punti che, intanto, sono record storico dopo 33^ giornate (lo scorso anno i punti erano 70). La gara clou, Genoa-Napoli conclusasi 0 a 0 dello scorso 21 settembre, fu arbitrata proprio da Damato, lo stesso arbitro di domenica. Anche in quel caso ci furono errori dei quali si parla anche oggi, ad esempio i due rigori negati al Napoli per fallo di mano di Ocampos (oggi al Milan) e per trattenuta vistosa di Orban su Milik lanciato a rete. Da Genova a Pescara, prima di campionato, altro pareggio (2-2) che però fu macchiato dal rigore su Zielinski che il direttore di gara Giacomelli assegnò (giustamente) e che Rocchi, arbitro di porta, decise di annullare forte della sua visuale che, però, lo tradì. Ricordi e sfumature di un passato che non torna e di punti persi per strada per colpe proprie ma anche altrui.

VAR. La moviola in campo - che potrebbe essere introdotta a partire dal prossimo anno - può parzialmente ridurre polemiche ed errori. La tecnologia aiuterà nei casi specifici, in quelli oggettivi, lasciando però invariato (ci mancherebbe) il concetto di discrezionalità a favore degli arbitri che continueranno a decidere in base ai propri sensi e al racconto della propria prospettiva. Ad esempio: l'episodio sul rigore di Mertens non sarebbe divenuto oggetto dei replay, quello - eventuale - su Cannavaro sì: se l'arbitro Damato avesse fischiato rigore, il VAR avrebbe chiarito ogni equivoco e il penalty a favore del Napoli sarebbe stato giustamente revocato.

Fonte : Il Roma
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