
Improta: "Se Kvara è il terzultimo in termine di ingaggio, vuol dire che la società sta sbagliando qualcosa"
A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio di Umberto Chiariello, è intervenuto Gianni Improta, ex Napoli:
"Provedel lo prendemmo a gennaio alla Juve Stabia. A Ciro Polito ho detto: “Lo prendemmo per parare o per fare gol?”. Lui fece gol ad Ascoli, più o meno simile a quello di ieri sera. Ivan è un ragazzo eccezionale. Il mio rammarico è di averlo offerto al presidente Vigorito, ma disse che aveva l’attuale portiere e non ne aveva bisogno. Chi va dietro i protocolli sbaglia, le prime impressioni sono le cose più importanti, non sbagli mai e quando vidi Ivan ebbi subito un’ottima impressione. Mi è dispiaciuto per il Benevento, perché ci avevo visto bene su di lui. Chiarimento tra Garcia e i suoi? Facendolo le cose possono andare per il verso giusto. Sposando il volere dei calciatori, anche i calciatori accettano le decisioni di Garcia. Spero in risvolti, in questo senso, a partire da stasera. Fiducioso per stasera? Lo sono. Lo ero anche a Genova, quei 25’ finali mi fanno essere fiducioso, così come deve esserlo tutto il mondo che segue i nostri colori. Una squadra del genere non può essersi smarrita. Kvara? A quest’età ci possono essere alti e bassi, è il mio modo di vedere a seconda della mia esperienza. Ci sono alti e bassi di rendimento, lui è un 2001 e siamo nell’età in cui è ammissibile. È stato una grande sorpresa, certamente il fatto che lo conoscono lo raddoppiano e triplico, a volte è sfortunato, ha tanta rabbia e forza. Stasera sarà più sereno e tirerà fuori il suo repertorio, sarà una spina nel fianco per il Braga. Insieme a Osimhen sono due trascinatori. Ingaggio di Kvara? Influisce e non poco. Bisogna capire perché si è arenato questo problema del rinnovo. Sicuramente non si può rispondere in quella maniera, che il contratto scade tra quattro anni. Kvara è sempre serio, dà il meglio di sé stesso, ma non va oltre ed entra in un torpore anche psicologico. Una volta c’era il premio partita, noi guadagnavamo più da quello che dagli stipendi. Ci vorrebbe un intervento della società che deve riconoscergli l’aumento, altrimenti non è modo di gestire queste situazioni. Le società intelligenti fanno cose diverse, senza denigrare l’operato della società. È il terzultimo in termine di ingaggi in ordine alla quantità, vuol dire che la società sta sbagliando qualcosa".