Kvaratskhelia: "A Napoli ho realizzato un sogno, l'urlo Champions mi ha motivato. Soprannome Kvaradona? Voglio dire una cosa ai tifosi"

16.03.2024
11:30
Redazione

Khvicha Kvaratskhelia ha parlato del marchio Adidas ed anche del Napoli in una intervista rilasciata a Versus.

Khvicha Kvaratskhelia è stato intervistato da Versus. Il georgiano del Napoli fa parte della cosiddetta "Generation Pred" del marchio Adidas che veste praticamente Kvaratskhelia, in particolar modo le sue scarpe da gioco. Il calciatore ha parlato anche dei tifosi partenopei nel corso di questa intervista. 

Intervista Kvaratskhelia Adidas Generation Pred

Intervista di Versus a Kvaratskhelia come atleta Generation Pred dell'Adidas

Ecco le dichiarazioni rilasciate da Khvicha Kvaratskhelia al Versus:

"Le nuove scarpe Generation Pred sono fantastiche. La gamma Adidas Predator mi ricorda Zidane ed altre leggende che le hanno indossato. Posso dire che è assolutamente un privilegio per me poter far parte di questo brand. Non avrei mai immaginato di poter essere uno dei volti di questo marchio. Le scarpe sono un dettaglio fondamentale per qualsiasi calciatore, specialmente per chi gioca nellamia zona e deve segnare.

I tifosi del Napoli sono fantastici, sono molto felice. Amano il calcio e sono orgoglioso che mi trattano davvero bene. Il Napoli è un grande club, ha avuto tanti calciatori importanti. Tra questi c'è una leggenda come Maradona, il più grande di tutti. Sono queste cose che rendono indimenticabile la mia esperienza con questa maglia.

Soprannome Kvaradona?  Maradona è il Dio del calcio. Essere paragonato a lui è una bella sensazione ma non posso paragonarmi a lui che è stato il miglior calciatore della storia di questo sport. Naturalmente sono felice che i tifosi mi chiamino Kvaradona, significa molto per me. La mia tecnica è migliorata nel corso degli anni. Dopo gli allenamenti, quando ero in Georgia, mi fermavo sul campo per sviluppare tutti i fondentali che ho oggi. Amo questo sport, cerco di godermelo ogni momento. Quando posso giocare a calcio, con un pallone tra i piedi, sono il più felice al mondo.

L'urlo Champions? Era un sogno, non pensavo mai di poterlo ascoltare. Per me è stato incredibile ascoltarlo per la prima volta nel nostro stadio. Quando è finita la musica è partito il coro "The Champions!", è stato fantastico. Una sensazione incredibile, un sogno che ho realizzato. Mi ha dato ancora più motivazioni.

Adesso che il mio nome è famoso, tutti mi guardano come modello. Anche in Georgia i bambini mi amano, quindi devo essere un modello per loro. Devo essere calmo, umile. Devo dare il meglio in campo e fuori".

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