Juve-'Ndrangheta, Grancini: "Ho incontrato Agnelli e sono molto vicino alla cosca del Rappocciolo. Questa storia nasconde un secondo fine"

01.04.2017
14:30
Redazione

Dietro alle presunte irregolarità nella vendita dei biglietti agli ultras pesa l'ombra di rapporti con capi di gruppi organizzati in odore di ‘ndrangheta: la società sapeva? Agnelli nega e si difende, mentre il dg della FIGC, Michele Uva, parla di processo mediatico. Nelle indagini sui rapporti tra la Juve e capi ultrà legati alla malavita organizzata l'ipotesi è che il presidente fosse a conoscenza dell'identità criminale di alcuni personaggi. In un'intercettazione telefonica ancora secretata, e che gli stessi avvocati della Juventus chiedono di rendere pubblica e completa, Agnelli parla di Loris Grancini, leader milanese dei Viking su cui grava una richiesta di sorveglianza speciale del Tribunale di Torino.

E' lo stesso Grancini a dichiarare a fanpage.it: "Ho incontrato Agnelli all'inizio dell'anno per parlare di nuovo anno, tifoseria, coreografie, farci i complimenti come andava e come non andava a livello di curva o di stadio. Intercettazione? E D'Angelo ridendo gli risponde: 'la fa uccidere' ed in entrambi i casi è molto grave. Non mi risulta di avere mai avuto un processo per omicidio ne aver ammazzato o fatto ammazzare qualcuno. Sono stato condannato per concorso in tentato omicidio, poi passato in 'mandante' ma la cassazione si è già espressa con 43 pagine. Condanna del 1998? L'unico precedente penale della mia vita: ho preso 9 anni. Referente 'Ndrangheta? Quale, quella del Rappocciolo? E' vero sono molto vicino alla cosca del Rappocciolo. E' la mamma di mia moglie ma non ha nessun fratello uomo in vita. L'ultimo è morto 8 anni fa. Dominello? Rocco Dominello lo abbiamo conosciuto noi tutti responsabili ultras per la prima volta chiamati in questura, lui come responsabile dei Drughi insieme a Raffaello 'Ciccio' Bucci e noi come responsabili dei vari gruppi. Biglietti? A noi la Juventus non dà nessun biglietto. Agli altri quelli che gli spettano. Prima ci venivano fatti in percentuale agli abbonamenti fatti. Noi i biglietti alla Juventus li abbiamo sempre pagati al ritiro e fino all'ultimo centesimo. Noi abbiamo sempre pagato 7 euro in più a biglietto, 2 euro in più alla ricevitoria e 5 euro in più alla Juventus. Di biglietti non ho mai parlato con Agnelli, ma sempre con Alessandro D'Angelo e ora con Pairetto, il fratello di un arbitro di serie A che lavora con la Juventus nonchè il figlio di quel Pairetto delle schede svizzere di Moggi. Ci stiamo accorgendo che a furia di parlare di questa 'Ndrangheta, non si parla della cosa più brutta che è il suicidio di 'Ciccio'. Tutti parlano di un reato che è amministrativo e non penale: si devono capire le dinamiche e i movimenti e perchè è stato richiamto un ragazzo che abitava a Foggia a fare lo slow per un gruppo ultras al quale era appartenuto ed era stato allontanato. Perchè chiamare lui che viveva a Foggia? E da lì è nato il pensiero... Sembra che vogliono sotterrare la cosa. Eliminare Agnelli? E' stato fatto anche questo pensiero, ma andando a ritroso Lapo e John hanno aiutato Andrea e non penso che lo vogliano fare fuori così. Lapo? L'ho visto a Milano in qualche occasioni". 

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