Juve-'Ndrangheta, Grancini: "Ho incontrato Agnelli e sono molto vicino alla cosca del Rappocciolo. Questa storia nasconde un secondo fine"
Dietro alle presunte irregolarità nella vendita dei biglietti agli ultras pesa l'ombra di rapporti con capi di gruppi organizzati in odore di ‘ndrangheta: la società sapeva? Agnelli nega e si difende, mentre il dg della FIGC, Michele Uva, parla di processo mediatico. Nelle indagini sui rapporti tra la Juve e capi ultrà legati alla malavita organizzata l'ipotesi è che il presidente fosse a conoscenza dell'identità criminale di alcuni personaggi. In un'intercettazione telefonica ancora secretata, e che gli stessi avvocati della Juventus chiedono di rendere pubblica e completa, Agnelli parla di Loris Grancini, leader milanese dei Viking su cui grava una richiesta di sorveglianza speciale del Tribunale di Torino.
E' lo stesso Grancini a dichiarare a fanpage.it: "Ho incontrato Agnelli all'inizio dell'anno per parlare di nuovo anno, tifoseria, coreografie, farci i complimenti come andava e come non andava a livello di curva o di stadio. Intercettazione? E D'Angelo ridendo gli risponde: 'la fa uccidere' ed in entrambi i casi è molto grave. Non mi risulta di avere mai avuto un processo per omicidio ne aver ammazzato o fatto ammazzare qualcuno. Sono stato condannato per concorso in tentato omicidio, poi passato in 'mandante' ma la cassazione si è già espressa con 43 pagine. Condanna del 1998? L'unico precedente penale della mia vita: ho preso 9 anni. Referente 'Ndrangheta? Quale, quella del Rappocciolo? E' vero sono molto vicino alla cosca del Rappocciolo. E' la mamma di mia moglie ma non ha nessun fratello uomo in vita. L'ultimo è morto 8 anni fa. Dominello? Rocco Dominello lo abbiamo conosciuto noi tutti responsabili ultras per la prima volta chiamati in questura, lui come responsabile dei Drughi insieme a Raffaello 'Ciccio' Bucci e noi come responsabili dei vari gruppi. Biglietti? A noi la Juventus non dà nessun biglietto. Agli altri quelli che gli spettano. Prima ci venivano fatti in percentuale agli abbonamenti fatti. Noi i biglietti alla Juventus li abbiamo sempre pagati al ritiro e fino all'ultimo centesimo. Noi abbiamo sempre pagato 7 euro in più a biglietto, 2 euro in più alla ricevitoria e 5 euro in più alla Juventus. Di biglietti non ho mai parlato con Agnelli, ma sempre con Alessandro D'Angelo e ora con Pairetto, il fratello di un arbitro di serie A che lavora con la Juventus nonchè il figlio di quel Pairetto delle schede svizzere di Moggi. Ci stiamo accorgendo che a furia di parlare di questa 'Ndrangheta, non si parla della cosa più brutta che è il suicidio di 'Ciccio'. Tutti parlano di un reato che è amministrativo e non penale: si devono capire le dinamiche e i movimenti e perchè è stato richiamto un ragazzo che abitava a Foggia a fare lo slow per un gruppo ultras al quale era appartenuto ed era stato allontanato. Perchè chiamare lui che viveva a Foggia? E da lì è nato il pensiero... Sembra che vogliono sotterrare la cosa. Eliminare Agnelli? E' stato fatto anche questo pensiero, ma andando a ritroso Lapo e John hanno aiutato Andrea e non penso che lo vogliano fare fuori così. Lapo? L'ho visto a Milano in qualche occasioni".