Krol: "Sarri come Michels, ma ora è il momento di vincere. Koulibaly tra i più forti al mondo. Younes? Non si può rinunciare a Napoli"

15.02.2018
10:00
Redazione

Rudy Krol ha rilasciato un'intervista a Il Mattino, parlando dello scudetto, di Napoli e si Younes

«Vedere il Napoli e' uno spettacolo puro, il secondo tempo con la Lazio e' tra i piu' belli mai visti giocare in Europa in questa stagione. Michels, il nostro grande generale, sarebbe un grande ammiratore di Sarri e delle sue idee di calcio». Rudy Krol, ospite del Mattino, ha dichiarato: «Mi portavano il pesce fresco ogni mattina. E c’era chi mi lasciava sotto la mia casa di Posillipo bigliettini tipo: “Maesta', si te nu’ baba'”».

Puo' riuscire, questo Napoli, a vincere il primo scudetto dopo quelli di Maradona? «Il traguardo e' piu' vicino di quello che sembra. Io non riesco a non vedere una partita di questa squadra, ne sono stregato, ammirato. Il pallone e' sempre in movimento e sempre in avanti. Con il Manchester City gli azzurri sono i piu' degni eredi del calcio-spettacolo dell’Ajax e dell’Olanda negli anni ‘70. Deve pero' vincere, questo aspetto e' quello che fa la differenza: perche' giocar bene senza successi fa poi vivere di rimpianti. Sarri ha creato questa squadra facendo crescerla un passo alla volta. Stasera c’e' il Lipsia, mi piacerebbe che il Napoli giocasse una partita a testa alta: capisco che c’e' il campionato, ma la mentalita' si costruisce non trascurando neppure partite come quella con i tedeschi. Ma alla fine arrivare primi e' importante, e' il fine stesso del giocare bene».

Nel Napoli? «Mi piacciono tanti giocatori, anche se da difensore devo dire che sono ammirato dalla saggezza di uno come Koulibaly che in poco tempo e' divenuto uno dei migliori in quel ruolo».

Il paragone con lei? «Ma no... Io vengo da un mondo dove ogni domenica cambiava il tipo di pallone e il suo peso. Prima di calibrare un passaggio lungo ne dovevo sbagliare almeno un paio. E in Italia era persino peggio, era tutto diverso da stadio a stadio. A Pellegrini lo facevo ammattire».

Con l’Ajax di Michels, e poi di Kovacs, vinse tutto quello che era possibile vincere: sei campionati, quattro Coppe d’ Olanda, tre Coppe dei Campioni consecutive, una Intercontinentale e anche una Supercoppa. Pero'... «Pero' e' Napoli il posto del mio cuore, non riesco a mettere da parte questa citta', l’amore che mi ha dato. Sognavo lo scudetto, sarebbe stato fantastico. Non so se senza terremoto sarebbe andata a finire allo stesso modo. Ma quello che questo posto mi ha dato, non l’ho ricevuto da nessun altro».

Younes dell’Ajax pare abbia avuto un ripensamento. Vuol dirgli qualcosa? «Ho visto, letto. Non so cosa ci sia dietro. Dico solo che e' follia avere la possibilita' di venire a giocare a calcio in questa citta' e non farlo. Il calcio si respira in ogni angolo di Napoli. Qui ti fanno sentire un re, anche se sei solo un calciatore».

Come vede questo duello con la Juventus? «Emozionante. Nessuna delle due potra' vincerle tutte da qui alla fine e allora sara' importante mantenere la tranquillita'. Ed arrivare pronti allo scontro diretto».

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