L'editoriale di Corbo: "Notte da uomini, non da campioni: impresa possibile, guai se i calciatori pensano 'se la squadra affonda, io me la cavo'!"

18.04.2019
10:50
Redazione

Consueto appuntamento con l'editoriale di Antonio Corbo per l'edizione odierna di Repubblica - Napoli. E' il giorno di Napoli-Arsenal, la sfida da dentro o fuori in Europa League, col sogno al San Paolo di rimontare il 2-0 dell'andata a Londra e volare in semifinale. Così, il collega di Repubblica:

"L’ultima luce accesa tra Italia ed Europa si chiama Napoli. Gli adorabili bulli dell’Ajax hanno spento anche la Juve. È già cenere anche il suo prossimo scudetto, se ne perde il conto, ma valgono sempre meno, se per gli eterni campioni è così facile vincerli, se è così odioso giustificarli nella opacità di certi risultati, se neanche Ronaldo riesce a replicare oltre frontiera la sua leadership, se la Champions manda una squadra sbarazzina e micidiale per sfasciare il carrozzone torinese.
I napoletani hanno gioito per la sconfitta. Non è un bel segno, a poche ore da una partita che chiama la loro squadra ad una prova estrema. Ad una impresa.
A lanciare in aria una medaglia che può mostrare una sola faccia: testa o croce, semifinale di Europa League o fuori, avanti il Napoli o l’Arsenal. La più acida ironia che corre sul web dimostra che ha un orizzonte corto il tifo di Napoli, se non guarda oltre le Juve. Se la squadra che fa sfumare i suoi sogni diventa non più una rivale, ma una ossessione.
Proprio l’Ajax dovrebbe aiutare il Napoli. Fargli capire che la Juve è stata in partita, anzi superiore, finché nell’esercizio pieno del suo potere fisico. Nella ripresa il dominio è passato agli olandesi perché più agili, più lucidi, più allenati alla fatica. Il coraggio è una forza che fonda sulla condizione atletica. Poi sulla fluidità tattica. Quindi su quel senso di identità nel collettivo.
A questa imbronciata primavera arriva malconcia la Juve, con troppi infortuni, una condizione modesta e qualche guscio vuoto, Dybala il primo. Il Napoli ha avuto malanni senza precedenti negli ultimi anni, davvero troppi per un organico limitato e per giunta privo di Hamsik e Rog dopo il mercato invernale. Sulla condizione conviene credere ad Ancelotti che si fa garante anche del nuovo preparatore atletico.
Ma è innegabile che la squadra sia meno brillante che nello splendido autunno. Il Napoli è volato allora fino all’indiscusso secondo posto.
Si è trovato solo anche Ancelotti. L’impresa di stasera è possibile, ed è fondamentale per capire se i giocatori si sono accorti del rischio che corrono anche loro: perdono quota. Niente di più autolesionistico che pensare: se la squadra affonda, io me la cavo. Uno per uno, sono certi di poter salvare prestigio e aumentare l’ingaggio fuggendo dalla squadra in declino?
È da sperare che sia stato anche utile il sabato del “patto”.
Riunirsi senza allenatore può essere un lodevole tentativo di chiarire ruoli e responsabilità, ma questo accade dove ci sono incomprensioni, dualismi, retropensieri. Ancelotti è lo stesso comandante delle grandi vittorie d’autunno, in A e Champions. Ha la stessa febbre di novità, provare e riprovare per migliorare. Non sono stati più gli stessi i giocatori. Le voci di dentro segnalano lo sconcerto nei mgiorni della trattativa di Allan con il Paris Sant German.
Pensare che uno di loro stesse passando da 2 a circa 8 milioni avrà creato ansie, confronti segreti, personale avidità. È comprensibile. Ma l’Europa League li chiama stasera ad una verifica. Il Napoli è pronto all’impresa? Tenere quell’ultima luce accesa in Italia o lasciare tutti al buio. Se stessi, l’allenatore, il pubblico e il calcio italiano. Avanti ragazzi.
Più che da campioni, questa è serata da uomini".

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