L'incredibile confessione di Fiore: "Avevo in pugno Pelè per il Napoli. Mi serviva uno stadio da 130 mila posti"

01.10.2014
12:33
Redazione

L'ex numero uno del Napoli, Roberto Fiore, domani spegnerà novanta candeline. I colleghi de Il Mattino hanno realizzato una bellissima intervista che ripercorre le tappe della sua intensa presidente. Spuntano clamorosi retroscena legati al calciomercato degli anni '60. Ecco alcuni passaggi significativi

Nel’ 64 torna alla guida del Napoli 

“Il Comandante era appena retrocesso in B e mi chiamò per offrirmi la presidenza e dirmi che il Napoli aveva debiti per 850 milioni e che in particolare gli stavano a cuore i 480 che la società doveva a lui. “Nel tuo programma non dimenticare che me li devi restituire”. E non lo dimenticai”. L’estate dopo fu quella del boom e degli ingaggi di Altafini e Sivori”. 

Aveva in cassa appena 24 milioni: come fece? 

“Io adoravo Altafini,secondo me il più forte di tutti.Contattai Gipo Viani,ma non mi piaceva: l’anno prima aveva truffato Lauro. Gli dissi: “Lei è troppo intelligente per me”. Ma alla fine il presidente del Milan, Riva,mi disse che dovevo parlare con lui. “Quanto costa? 300 milioni. Lo prendo”. Ma Viani era un furbacchione e lo aveva promesso alla Juventus per 170 milioni più Salvadore. Io, però, che il Milan doveva incassare 300 milioni e allora Viani mi chiamò per offrirmi Trapattoni. Io capì l’inganno e chiamai Riva: “Guarda che Viani ti sta prendendo in giro”. Lui diede Altafini a me e cacciò Viani”. 

E Sivori? 

“Feci un capolavoro: simulai una sua telefonata all’Hotel Gallia in cui feci imitare da un mio amico la sua voce, sapendo che i giornalisti stavano ad ascoltare. E nella finta chiamata lui parlava male di Heriberto Herrera. Subito dopo incontrai il presidente della Juve Catella che era infastidito per la vicenda Altafini. Gli mostrai i giornali in cui Sivori parlava male di tutti. Esplose: “Non lo sopporto più”. E con 100 milioni lo comprai”. 

Poi ci sono i colpi che ha solo sfiorato.. 

“Potevo prendere Meroni ma anche Gigi Riva. E soprattutto Pelè. Presentai un’offerta di 100 milioni al Santos per averlo in prestito un anno. Lui mi spedì un biglietto d’auguri e capii che si poteva fare. Solo che quell’estate avevo già venduto 70 mila abbonamenti e per recuperare i 100 milioni mi serviva uno stadio da 130 mila posti. Mi fermai. Altrimenti il Napoli sarebbe stata l’unica squadra ad avere avuto i più forti al mondo: Sivori, Pelè e Maradona”. 

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