Christian Maggio
Christian Maggio

Maggio come Ndicka: "Mi successe prima di Porto-Napoli! Avevo paura di morire..."

16.04.2024
08:30
Redazione

Il racconto di Christian Maggio al Corriere della Sera

La vicenda di Ndicka - colto da un malore in campo durante Udinese-Roma - fa tornare alla mente quanto accadde nel 2014, quando Christian Maggio - ex calciatore del Napoli oggi collaboratore tecnico della Nazionale italiana under-15 - aveva vissuto un'esperienza simile prima di Porto-Napoli 1-0.

Ultime notizie. A 32 anni, infatti, gli fu diagnosticato uno pneumotorace. Oggi il suo racconto sul Corriere della Sera:

"È stato il momento più brutto della mia vita, ho avuto paura di morire. Prima di capire cosa mi stesse succedendo ho pensato al peggio. In quei momenti lì, il dolore al petto è forte e ti manca il respiro. La mia esperienza è comunque diversa da quella di Ndicka, lui stava giocando, si son fermati e tempestivamente ha avuto tutti i soccorsi del caso, sinceramente guardando in tv ho pensato al peggio, per fortuna l’infarto è stato scongiurato ed è in ripresa. Gli faccio gli auguri, guarirà completamente e tornerà più forte di prima".

Per fortuna, quell'episodio non gli impedì di continuare a giocare:

"Bastò un mesetto per riprendermi, alla fine ho dovuto superare anche un problema emotivo, poi avuto il nulla osta dai medici del Napoli ho ripreso senza alcun problema".

Tutto era avvenuto prima di un Porto-Napoli, partita di Europa League:

"Sì, successe in allenamento prima della sfida di Europa League contro il Porto. Una botta e un dolore abbastanza forte, mi sottoposero a una risonanza e non c’era nulla. Il dolore persisteva anche se non era continuo e dunque non dava troppa preoccupazione".

Per fortuna, Maggio non giocò mai quella partita contro il Porto:

"Mi vengono i brividi se penso a cosa sarebbe potuto accadere. Non respiravo, la sensazione è di soffocamento, una specie di pugnalata al petto. La diagnosi fu chiara, il recupero totale durò un mesetto. Ma se ripenso a quel viaggio in aereo e a quello che poteva capitarmi mi sento una persona fortunata. Sono qui e sto benissimo, come immagino anche Ndicka tra qualche giorno".

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