Maggio, l'agente: "Aveva altre proposte prima del rinnovo. Chiudere la carriera in azzurro? Non ci sono certezze..."
Massimo Briaschi, procuratore di Christian Maggio, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Calciomercato.com
Il prolungamento triennale è stato condiviso anche da Benitez oppure la società ha deciso di premiare l’atleta a prescindere da chi siederà sulla panchina del Napoli il prossimo anno?
“Non so se il parere dell’allenatore sia stato decisivo ma la stima di Benitez per il mio assistito è evidente, non a caso è tra i giocatori più spesso impiegati, nonostante una buona concorrenza. Quando la società si è fatta viva, Christian non ha esitato un istante perché la sua volontà era quella di continuare ad indossare la maglia azzurra, come da sette anni a questa a parte”.
Eppure, fino a qualche mese fa, l’addio sembrava scontato: nel frattempo erano arrivate altre proposte?
“Si, il giocatore era seguito da diversi club, in Italia e non solo. C’erano stati contatti anche con una squadra di un importante campionato estero ma non posso rivelarne il nome”.
Non è da escludere che il giocatore possa chiudere la sua carriera proprio a Napoli, diventando di una ‘bandiera’?
“Nel calcio non ci sono certezze, tutto cambia molto rapidamente. Per ora Maggio si gode la sua avventura napoletana, è felice di aver firmato per altri tre anni ed avverte la stima del club. Per il futuro si vedrà, qui si trova benissimo e non disegnerebbe affatto l’idea di legare indissolubilmente il suo nome a quello del Napoli”.
L’ultimo Maggio ha saputo cancellare definitivamente i dubbi legati alla scarsa duttilità tattica: dove nasce la svolta?
“Spesso, nel fare delle valutazioni, non si tiene conto dello stato fisico di un atleta e in particolar modo degli infortuni. Lo scorso anno Christian è stato costretto a fare i conti prima con un problema alla mano, poi con la pulizia del menisco e infine con il problema al torace. Quando si presentano inconvenienti simili, è praticamente impossibile trovare una continuità di rendimento, al di la di quello che può essere l’aspetto tattico. Lui, infatti, nasce terzino. L’impatto con la nuova stagione è stato decisamente positivo, è rinato”.
E un Maggio così potrebbe ripensare al ritorno in nazionale o si tratta di un capitolo chiuso?
“La scelta di rinunciare alla convocazione è stata dettata dalla volontà di passare un po’ più di tempo con la famiglia ma se arrivasse una nuova chiamata di Conte, potrebbe riprenderla in considerazione”.