
Marino: "Buongiorno, che acquisto per il Napoli! Spinazzola? Difficile stargli dietro"
Marino sul Napoli
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Pasquale Marino, allenatore. Di seguito, un estratto dell’intervista riportato nel comunicato:
Marino sul Napoli
Che calciatore è Alessandro Buongiorno?
“Secondo me, è un ottimo acquisto. Nelle ultime partite ha sbagliato pochissime partite. Con Juric ha ricoperto il ruolo di difensore di una difesa a tre e, dunque, sarebbe un ottimo rinforzo. Anche Spinazzola, nonostante i problemi fisici, è un calciatore funzionale agli schemi di Conte”Perché Buongiorno non è riuscito a trovare spazio all’Europeo?
“C’erano altri che hanno fatto dei campionati importanti. Calafiori è stato uno dei pochi che ha reso al di là delle aspettative. C’era da scegliere, anche Bastoni ha fatto bene. Sono scelte che si devono fare quando c’è equilibrio”Ha allenato Spinazzola a Vicenza. Crede possa essere un giocatore importante anche per lo spogliatoio?
“Era giovanissimo ma già si vedeva che, quando cambiava passo, fosse difficile stargli dietro. Non posso parlare di leadership perché l’ho allenato da giovane. Sono sicuro, però, che sia cresciuto sia tatticamente che in termini di personalità”Sofferenza che è stata guidata verso l’obiettivo dai Cannavaro che, oggi, si sono separati. Quanto è difficile passare dall’essere calciatori al diventare allenatori?
“Cambia tutto. Per me non era un problema, ero scarso come giocatore (ride n.d.r). Non davo nulla per scontato. Giocatori del livello di Cannavaro, a volte, danno per scontate delle cose. Trovare un calciatore del loro livello non è semplice. Cannavaro ha già avuto esperienze importanti all’estero e, dopo aver portato la nave in porto con i friulani, sono sicuro che riuscirà a trovare qualcosa. Per un tecnico è importante anche maturare la propria personalità nelle categorie inferiori. Il carattere è importante anche per la gestione dei gruppi. Quando alleni giocatori come quelli che ho avuto la fortuna di allenare io, come Handanovic, Sanchez o Di Natale, devi poter avere il carisma giusto per continuare ad avere il controllo”Per sostenere un assetto tattico a tre non c’è bisogno anche di rinforzare i centrali di centrocampo?
“Nell’assetto di Conte le squadre cercano sempre di avere il controllo della palla. Il Napoli, oltre a garantire aggressività, può contare sulla gestione di un calciatore come Lobotka. Avere giocatori di quel tipo è di grande importanza. D’altronde, è un sistema di gioco già collaudato, mostrato anche al Chelsea. Conte non è un tecnico che si fossilizza. Alla Juve sapeva impiegare sia il 4-3-3 che il 3-5-2”Con questo assetto tattico, il Napoli avrà cinque seconde punte. Non crede siano un po’ troppe?
“Diciamo tre, penso farà il 3-4-2-1. Molti dei calciatori ipoteticamente impiegabili come seconde punte potrebbero essere schierati dietro la punta. Con gli esterni che creano ampiezza, i giocatori sotto punta dovranno essere bravi ad attaccare la linea e la profondità”Vedrebbe bene Chiesa al Napoli?
“Può fare la differenza nell’uno contro uno, nel saltare l’uomo. Creare superiorità numerica negli ultimi metri è fondamentale, soprattutto quando si affrontano squadre chiuse”