Mauro: "Mi sono pentito per il disonesto a Benitez, c'è stato un equivoco. Sono pronto a stringergli la mano, a chi dice che sono juventino..."
Massimo Mauro, ex calciatore del Napoli e attuale opinionista Sky che si è reso protagonista di una forte discussione con Rafa Benitez, ha rilasciato un'intervista all'edizione odierna del Corriere del Mezzogiorno: "Il disonesto che ho dato al tecnico? Ogni commento a caldo va sempre contestualizzato. Nella mia vita non mi sono mai sognato di chiamare disonesto nessuno. E non avrei avuto alcun motivo per iniziare proprio con Rafa Benitez. Sono una persona perbene e certi termini non mi appartengono, almeno nell’accezione in cui sono stati interpretati".
Sì, ma lei ha detto esattamente così: disonesto.
"Non proprio e comunque il giorno dopo mi ero già pentito, perchè Benitez ha chiarito il senso della sua arrabbiatura. Ha detto che ce l’aveva con la sua squadra per gli errori commessi durante la partita dai suoi giocatori. Se avesse chiarito domenica sera il senso del suo disappunto, nessuno mai avrebbe detto nulla. Invece ho visto e rivisto i sette minuti dell’intervista a Sky e assicuro che tutto lasciava intendere che ce l’avesse con l’arbitro. Lo lasciava intendere ma non lo diceva esplicitamente. Noi abbiamo fatto vedere alcuni episodi e lui: non ne voglio parlare, sono stanco di certe cose. Ecco che ho detto che si era comportato in maniera disonesta. A caldo si è esposti agli errori e chi lavora sbaglia. Noi commentiamo episodi, calci di rigore dati e non dati e tutto nella massima buonafede. Mi dispiace che Benitez abbia reagito in maniera così esagerata. Ha investigato nella mia vita privata:le mie passioni, il golf, andando a documentarsi sulla mia attività di deputato del Pd. Lo ha fatto a freddo, in maniera premeditata. In tanti anni non mi era mai capitato. Così come non ho mai avuto problemi con giocatori o allenatori. Ripeto, c’è stato un equivoco e per comportamento disonesto intendevo, nel senso buono del termine, bugiardo. Pensavo che ce l’avesse con l’arbitro ma non lo diceva. E lo abbiamo pensato tutti».
Vabbè, ci andrebbe a cena con Benitez?
«Perchè no. E’ un grande allenatore e gliel’ho sempre riconosciuto. Qualche critica tecnica l’ha ricevuta come tutti gli altri allenatori. La difesa del Napoli prende troppi gol, ma non dico nulla di nuovo».
Il Napoli poi ha vietato ai propri tesserati di parlare con Sky, domenica scorsa. Si sente responsabile?
«Ma no. Non condivido la posizione del Napoli. Ma sono pronto a stringere la mano a Benitez».
Il club lamenta disparità di trattamento rispetto alle squadre del Nord.
«Si lamentano tutti i club: dal Milan, all’Inter alla Juventus, a quelli più piccoli. E il fatto che lo facciano è la prova provata della garanzia di trasparenza di Sky. Il direttore di Sky è un napoletano ed è una persona eccezionale e perbene».
Per molti tifosi del Napoli lei è juventino e favorisce nei commenti la sua squadra del cuore
«Ho vinto uno scudetto col Napoli, non dimentichiamolo. Poi rispondo raccontando un aneddoto: l’anno scorso ero allo Juventus Stadium per lavoro. Arrivai un’ora prima della partita e un tifoso juventino inveì contro di me con una tale violenza che fui costretto a chiamare la polizia. Diceva che ero contro la Juve e mi aggredì. Quel tifoso fu allontanato e gli fu ritirato l’abbonamento».