scontri tifosi
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«Mi hanno aggredito perché sono napoletano, minacciandomi di morte», venditore ambulante pestato a sangue fuori il Meazza dai Capi Ultras interisti

02.10.2024
10:40
Redazione

Violenta aggressione dei capi ultras interisti nei confronti di un napoletano

Napoli - Sull'affare gadgets taroccati fuori lo stadio Meazza era interessato Emanuele Rimaudo, collegato al gruppo della Curva nord, riferimento dei venditori ambulanti nella zona San Siro, che sollecitava vigilanza. E chi ne veniva investito, per cacciare gli «intrusi napoletani» era pronto a passare facilmente alle maniere forti. Intercettazioni forti raccontate da Il Mattino.

Ne fece le spese il cinquantenne napoletano Antonio Scialò, che il 16 febbraio del 2022, in occasione della partita Inter-Liverpool, tentava di vendere merce contraffatta e biglietti fuori lo stadio. Fu affrontato da Andrea Beretta, con Nicola Vivino e la fidanzata Filomena Falconi, che lo pestarono a sangue. La donna dichiarò agli agenti della Digos che l'uomo a terra sanguinante si era «sentito male», mentre Scialò raccontò: «Mi hanno aggredito perché sono napoletano, minacciandomi di morte e distruggendo lo spray con il medicinale indispensabile a curare i miei attacchi d'asma». Calci e pugni contro l'intruso in un affare che, secondo alcune conversazioni intercettate, riusciva a fruttare ai capi ultras qualcosa come 120mila euro da spartirsi in un anno. Lo svela Il Mattino.

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