
Mora: "Cessione Kvaratskhelia positiva per un aspetto! Faccio due nomi per l'attacco del Napoli"
19.03.2025
18:00
Redazione
A "1 Football Club", programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Nicola Mora, allenatore ed ex calciatore di Napoli e Parma. Di seguito, un estratto dell'intervista.
È preoccupato per il campionato del Napoli, considerando che ha raccolto solo otto punti nelle ultime sette partite?
"Preoccupato no, perché è vero che nelle ultime sette-otto partite il cammino non è stato quello di una grande squadra, ma rimane comunque un ottimo campionato, che ci ha portato dal decimo posto dello scorso anno a competere ancora una volta per lo scudetto. Logicamente, tre punti di distacco dall’Inter sono tanti, ma considerando il calendario e gli impegni dell'Inter da qui alla fine del campionato, credo si debba rimanere fiduciosi. Certo, la prestazione contro il Venezia ha lasciato qualche dubbio e, nel momento in cui si chiude il girone d’andata al primo posto, se poi non si riesce a vincere lo scudetto, è giusto parlare di rimorsi e rimpianti.
Tuttavia, i rimorsi possono esistere solo nella testa dei tifosi, che avevano sognato di rivedere il Napoli al vertice. L'obiettivo della società era tornare in Champions League e l'arrivo di Conte ha dato una svolta. Sta facendo un lavoro straordinario, trasformando la squadra nell'animo e nel senso di appartenenza. Se una squadra arriva a nove giornate dalla fine ancora in lotta per lo scudetto, bisogna essere soddisfatti del percorso. I bilanci si fanno alla fine, ora è ancora presto per parlare di rimpianti e processi, anche se purtroppo tendiamo a farlo troppo presto."
Dalle sue parole percepisco un certo ottimismo per il finale di stagione. Secondo lei, il Napoli ha ancora margini per vincere lo scudetto?
"Il Napoli ha dimostrato di essere una squadra di qualità, anche se nell'ultimo periodo ha attraversato una fase di riflessione, passando dal primo al secondo posto con tre punti di distacco. Sono fiducioso perché Conte ha l’esperienza giusta per gestire questa situazione. Inoltre, il calendario dell'Inter, soprattutto nel mese di aprile, è molto impegnativo e potrebbe sottrarre loro energie, sia nervose che fisiche, aumentando il rischio di infortuni. L’Inter è sicuramente una rosa più forte, ma questi fattori potrebbero riequilibrare le cose."
Ha accennato al decimo posto della passata stagione. Secondo lei, chi è stato l’uomo in più nel passaggio dal decimo posto alla seconda posizione attuale?
"Non c’è un solo uomo in più. Certamente, se dobbiamo citare alcuni giocatori, penso che Buongiorno e McTominay abbiano cambiato radicalmente la squadra. Tuttavia, sarebbe riduttivo puntare il dito su pochi singoli. Voglio invece esaltare il lavoro del collettivo e, soprattutto, del condottiero Conte. Ha trasformato il Napoli nell’animo, ridando alla squadra quel senso di appartenenza che sembrava smarrito dopo lo scudetto. Ora il Napoli è tornato a ruggire, a essere competitivo, a lottare con determinazione. Il secondo posto, che oggi può sembrare scontato, è il risultato di un lavoro enorme dentro e fuori dal campo, iniziato con l’arrivo di Conte.
Quindi, più che un uomo in particolare, il merito è del gruppo e dell’allenatore. Quindi possiamo dire che Conte abbia creato un gruppo solido, ma alcuni giocatori si sono messi particolarmente in mostra, come Buongiorno e McTominay. Sono due giocatori che hanno dato un contributo fondamentale a centrocampo. Se vogliamo andare ancora più nello specifico, la cessione di Kvaratskhelia ha permesso di scoprire il talento di Neres che, purtroppo, si è infortunato, ma anche lui è un giocatore di grande valore. Ci sono tanti giocatori che hanno migliorato il loro rendimento rispetto allo scorso anno, come Anguissa, Politano, Olivera e Di Lorenzo. Ripeto, sarebbe sbagliato ridurre tutto ai singoli. Conte ha portato uno spirito nuovo, frutto della sua personalità e del suo metodo di lavoro. L'arrivo dei nuovi acquisti ha completato la squadra, e con l’aiuto di Lukaku stanno facendo grandi cose."
Ha menzionato Kvaratskhelia e Lukaku. Partiamo dal primo: quanto ha influito la cessione di Kvaratskhelia in termini tecnici e sulle possibilità di vincere lo scudetto?
"Credo poco, in termini di possibilità di vincere lo scudetto. Un singolo giocatore difficilmente cambia le sorti di un’intera stagione. Sicuramente ha tolto imprevedibilità alla manovra offensiva, perché sappiamo bene quanto fosse determinante. A Napoli ha fatto cose straordinarie, così come ora le sta facendo a Parigi. È un giocatore che inventa, che crea occasioni, che fa assist. Quando perdi un talento del genere, qualcosa inevitabilmente perdi. Tuttavia, pensare che con Kvaratskhelia sarebbe stato più facile vincere lo scudetto e senza di lui impossibile, sarebbe riduttivo. Si vince con il gruppo, con lo spirito di sacrificio, con il senso di appartenenza. Poi è chiaro che avere grandi giocatori facilita il percorso, ma non è il solo fattore determinante."
È soddisfatto delle prestazioni di Lukaku?
“Finora ha segnato dieci gol e fornito otto assist. Forse al Napoli servivano meno assist e più gol dalla prima punta, qualche rete in più sarebbe stata auspicabile, perché dagli attaccanti ci si aspetta questo. Tuttavia, considerando il percorso di Lukaku al Napoli, credo sia stato positivo. Ci sono attaccanti in Serie A che guadagnano più di lui e rendono molto meno. Ha raggiunto una buona media tra gol e assist. Certo, un po’ di sfortuna c’è stata, come quel colpo di testa contro il Venezia che ancora grida vendetta. Gli assist sono importanti, ma lo sono anche i gol. Arrivare in doppia cifra non è mai scontato. Ha sbagliato qualche occasione, ma è stato anche criticato ingiustamente. Non si limita alla fase realizzativa, ma è fondamentale nello sviluppo della manovra, ed è per questo che Conte lo ha voluto fortemente e continua a schierarlo anche quando non è al meglio."
Ha iniziato la sua carriera da professionista con il Parma. Secondo lei, Bonny, attualmente in forza ai ducali, potrebbe essere un attaccante da Napoli?
"Ne parlano molto bene gli amici che seguono il Parma quotidianamente. Anche io l’ho seguito e confermo che sia un ragazzo con grande struttura fisica e ottime potenzialità. Potrebbe essere un profilo giusto per il Napoli, così come lo sarebbe Lorenzo Lucca, di cui si è già parlato in ottica partenopea. Ora è presto per parlare del futuro, ma avere un attaccante strutturato con una buona presenza fisica può sempre essere utile a una squadra che lotta per i vertici. Vedremo quale sarà la scelta della società."
