Mora: "Conte non può fare a meno di un azzurro lo sta facendo migliorare"

27.11.2024
21:00
Redazione

A "1 Football Club", programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Nicola Mora, allenatore ed ex calciatore di Napoli e Parma. Di seguito, un estratto dell'intervista.

Torino in crisi, Napoli sulle ali dell’entusiasmo: che partita si aspetta? “Sicuramente una partita che sembra facile sulla carta, con un Napoli che viene da una vittoria non entusiasmante contro la Roma, ma che ha portato comunque tre punti, ed un Torino che, dopo una partenza importante in campionato, è calato, anche a causa dell’infortunio di Zapata. Vanoli è un ottimo allenatore, ma quando perdi punti di riferimento può accadere di perdere strada. Io a Torino ci ho giocato, è una piazza difficile, calda, ma negli eventi importanti sanno ritrovarsi e fare quadrato. Il Napoli deve stare molto attento”

Giocare ogni tre giorni porta un calo nelle performance? “Fisicamente sì, poi c’è la stanchezza mentale. Ovviamente chi fa le coppe ha un dispendio di energie maggiore, anche se vincere aiuta a vincere, dunque, se un infrasettimanale lo vinci, puoi trovare nuove forze per far bene. Certo è che la stanchezza abbassa il livello di competitività. Va anche detto che quando arrivano calciatori in Italia dalla Premier League, come Gilmour e McTominay, fanno facilmente la differenza perché sono abituati a ritmi ancora più serrati”

Olivera è arrivato al top oppure può ancora crescere? “Io dico che possa crescere ancora, lo dicevo anche quando, negli anni precedenti, ha avuto prestazioni altalenanti e la condizione fisica non era sempre al top. Quest’anno, dopo le pause nazionali, lo davano tutti partente dalla panchina, invece Conte non gli ha mai tolto la titolarità. È il motore della fascia sinistra del Napoli, Antonio non può farne a meno e lui stesso lo sta facendo migliorare nella fase difensiva, nelle preventive e nelle diagonali”

Se Olivera è il motore della catena di sinistra del Napoli, cosa possiamo dire di Kvaratskhelia? “Si attraversano momenti altalenanti nella carriera da calciatore. Ma non è tutto negativo. Ad esempio, per me, nel primo tempo con la Roma è stato protagonista assoluto. Poi, quando vediamo un atleta non voler uscire dal campo come accaduto a lui domenica, è un segnale positivo, vuol dire che ci tiene. È arrivato nell’indifferenza totale, nessuno lo conosceva, Giuntoli ha fatto un grandissimo colpo, ora merita il rinnovo e la consacrazione a Napoli diventando una bandiera di questa squadra. Per me, ad oggi, è solo al 60% del suo potenziale: può ancora crescere tanto, tantissimo, è un talento cristallino tra i migliori del panorama mondiale”

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