Spalletti in conferenza: "+13? Non si gestisce niente! Fondamentale non accettare mai il pareggio, l'esplosione della panchina al gol è l'immagine della serata"

29.01.2023
23:50
Redazione

Luciano Spalletti in conferenza stampa al termine di Napoli Roma di Serie A. La partita si conclude e l'allenatore del Napoli parla in conferenza dallo stadio Maradona

Luciano Spalletti in conferenza stampa dopo Napoli-Roma, la partita si è conclusa per la 20esima giornata di Serie A. Al termine della prima giornata di ritorno arrivano le parole dell'allenatore del Napoli.

Napoli Roma: Spalletti in conferenza

Dallo stadio Maradona, al termine di Napoli Roma parla in conferenza Spalletti per il Napoli. Su CalcioNapoli24 la conferenza in diretta di Spalletti:

"Scudetto? Abbiamo tre punti in più in classifica, tre punti importanti. La squadra ha vinto un match difficile contro un grande avversario, la Roma ha dimostrato di essere una delle più forti viste qui al Maradona. E vedo che la partita l'hanno giocata tutti quelli della rosa, anche quelli in panchina da quello che ha giocato di meno al magazziniere e ai dottori. Tutti concentrati al 100%, e la cosa fondamentale è stata quella di non accettare mai il pareggio: la squadra quando si è vista rimontare il gol ha avuto una reazione feroce, forte, per andare a provare a vincere la partita e forse questo dettaglio qui l'ha premiata"

"Simeone ha giocato pochi minuti? Conseguenza del fare le sostituzioni, i giocatori quando si allenano bene in settimana poi diventa difficile andare a togliere uno come Osimhen dal campo. Però perchè non dare possibilità a chi ha potenzialità come Raspadori e Simeone, e che quando è mancato Osimhen ha determinato il passo della squadra? Facile per un allenatore metterci mano se la testa è quella di questi due, o di Elmas oppure di Olivera: sono entrati tutti benissimo, poi è chiaro che bisogna ricordarsi che in campo servono equilibri. Ma uno in settanta minuti ha avuto a disposizione gran parte della partita, e ci si può metterci mano con i cambi"

"L'esplosione della panchina al gol è l'immagine della serata? Sì, è bellissima per un allenatore perchè si vede che la partita la stavano giocando anche quelli che stavano fuori. Chiunque avessi inserito avrebbe dato una risposta corretta, però anche se non ci fossimo riusciti a vincerla, questa è una mentalità che premia. Avendo un po' di punti di vantaggio, ora si potrebbe anche gestire? Non si gestisce niente, si fa quello per cui si viene pagati e che si fa vedere in uno stadio che si chiama Diego Armando Maradona"

"Atteggiamento in fase di non possesso? Ci siamo dovuti abbassare in alcuni momenti, potevamo gestire meglio la palla: noi siamo abituati ad avere più qualità con la palla tra i piedi, loro ci hanno pressato forte e hanno scalato sul terzino e sull'esterno offensivo, però noi preferiamo questo e quando loro lo fanno, dobbiamo sapere che è un vantaggio che possiamo sfruttare. Noi vogliamo che ci vengano a pressare, dobbiamo avere un comportamento conseguente alla volontà avversaria di giocare a viso aperto"

"Giocare dopo le altre ha cambiato qualcosa? Secondo me davanti a tutto e ai risultati, loro prima di andare in campo devono avere ben chiara l'occasione che hanno: se mettono a fuoco l'occasione, non ci sono cose che possono disturbare e far sentire pressioni. Per fare i risultati fatti finora, la pressione la sappiamo gestire e abbiamo capito che per fare risultati bisogna andare addosso agli avversari: dopo il pareggio l'abbiamo dimostrato, abbiamo un carattere forte, siamo andati a fare baruffa al limite dell'area. A me è piaciuta molto, è stata giustamente premiata per l'atteggiamento"

"Osimhen? Pur sostituito ha continuato a giocare da fuori. Leader? Victor è uno forte. La partita è una scatola che va riempita di cose, in dei momenti ci vuole il tacco ed il gioco di piatto, poi una tramvata, una spallata, un duello fisico, una scivolata, una corsa di 40 metri. Non è che se uno non ha una qualità non può fare altre cose. Osimhen perchè è leader? Perchè ha tutte queste qualità, lotta con l'avversario, ci mette la faccia fisicamente, è uno che prende la palla a metà campo e se la porta alla bandierina, è uno che salta contro tre avversari. Questi giocatori qui hanno tutto per riempire la scatola della partita, che sono chiamati ad essere leader più di altri. Poi la qualità fondamentale è che sia dentro il gruppo, indicava i passaggi da fare. Tutto questo è molto bello"

"Il regalo a mister Mourinho? Gliel'ho fatto davvero, gli ho regalato un Pulcinella per il suo compleanno e pensavo di essere invitato alla sua festa: non m'ha invitato e ci siamo visti qui"

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