Ottavio Bianchi: "E' l'anno di Sarri! Juve vulnerabile, senza ansia il Napoli vincerà lo scontro diretto"

27.03.2018
11:00
Redazione

Juve o Napoli. Lo scudetto è affar loro e sarà un duello avvincente. La superiorità di azzurri e bianconeri è stata

Juve o Napoli. Lo scudetto è affar loro e sarà un duello avvincente. La superiorità di azzurri e bianconeri è stata schiacciante. Ottavio Bianchi, dalla sua Bergamo, non si mostra affatto sorpreso. «Sono stati anche favoriti dalla pochezza degli avversari. Questo è un campionato con una forbice molto larga». L’allenatore dello storico primo scudetto del Napoli (1986-87) si sbilancia. «Lo ripeto, può essere l’anno degli azzurri di Sarri». 

Ottavio Bianchi, come mai è così fiducioso? «La Juventus ha tre obiettivi che possono logorare tantissimo. Basta un infortunio oppure un calo di forma a complicare la situazione, e poi secondo me le riserve non sono all’altezza dei titolari. I bianconeri sono andati avanti in Champions contro il Tottenham con un grande dispendio di energie dal punto di vista psicofisico. Il pareggio contro la Spal è stato significativo».

Il Napoli, però, ha perso con la Roma. «Sì è vero, ma per me è più grave la mancata vittoria della Juventus a Ferrara».

Il 22 aprile c’è lo scontro diretto. «A questo punto credo proprio che sarà decisivo».

Chi vincerà? «Secondo me è favorito il Napoli. In trasferta la squadra di Sarri ha meno ansia e gioca con maggiore tranquillità. Può esprimere la sua manovra. La Juve, a mio avviso, è in difficoltà nella costruzione della manovra offensiva e, se non funziona il filtro del centrocampo, è vulnerabile in difesa».

Dunque lo scudetto del Napoli passa per l’impresa allo Stadium. «Non necessariamente. Gli azzurri possono conquistarlo pure all’ultima giornata, ma di sicuro la sfida con la Juve è un appuntamento fondamentale».

Il suo Napoli nel 1987 vinse contro la Juventus e trovò consapevolezza. «Se superi la diretta concorrente in casa sua, hai una grande botta di autostima. Ti rendi conto di avere qualcosa in più. C’è anche da dire che la Juventus è ai vertici da anni, quindi non si abbatte dopo un passo falso. È abituata a vincere».

E il Napoli ha questa maturità? «Assolutamente sì. Sono anni ormai che questa squadra è ai vertici. Lo è stata sia con Mazzarri che con Benitez. Ormai il Napoli è nelle zone nobili della classifica, è un aspetto fondamentale. Significa che prima o poi si vince. Se l’anno prima lotti per non retrocedere, di certo non puoi vincere lo scudetto».

Sarri ha parlato di stimoli per rimanere. Lei è rimasto per quattro anni sulla panchina del Napoli. È stato difficile? «Assolutamente sì. Ho voluto andare via nel 1989 perché i problemi interni erano talmente grossi e io non ero in grado di risolverli».

Si riferisce alla gestione di Maradona? «Assolutamente no. Questa è sempre stata una leggenda. Diego era un bravo ragazzo. In quel momento storico c’erano altri problemi. Mi riferisco all’ambiente generale. Per me era diventata una situazione insopportabile e insostenibile. Non voglio aggiungere altro».

Cosa pensa del lavoro di Sarri? «Da osservatore esterno, posso dire che sta facendo molto bene».

Ma questa serie A le piace, signor Bianchi? «Assolutamente no. Seguo solo alcune partite e soprattutto il Napoli. Se vince solo 1-0 fa addirittura scalpore per la sua ormai conclamata superiorità. Alcuni anni fa questa differenza di valori era impossibile. Questo significa che il calcio italiano è nella posizione che si merita e allora mi diverto con i campionati stranieri».

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