Pardo: "Tavecchio, il calcio italiano è a pezzi. Da seguire l'esempio strepitoso della madre di Ciro Esposito"

27.07.2014
23:00
Pasquale Cacciola

Attraverso la propria pagina facebook, Pierluigi Pardo ha commentato l'infelice uscita razzista di Carlo Tavecchio. Nel messaggio il collega di Mediaset ha tirato in ballo anche la madre di Ciro Esposito: "Dunque, se i razzisti sono i tifosi o gli ultrà scattano subito (sia ben chiaro, giustissimi) sdegno e squalifiche. Ci sono tessere e schedature. Se invece un candidato presidente dice frasi sfigate, prima ancora che razziste, se parla come un uomo dell'Ottocento, il Palazzo, salvo rare eccezioni, sta zitto e si chiude a riccio. Fortunatamente esistono i Social Network che in queste ore rompono il silenzio e diventano piazza, luogo di discussione e confronto, stimolando giornali e tv. Riportando tutti alle proprie responsabilità, non solo i tifosi (quelli che quando sbagliano, pagano sempre).  Qualcuno dirà: "è soltanto una battuta sbagliata". Però, in America, Sterling, è stato squalificato a vita e ha dovuto vendere i Clippers per una frase razzista. Perché chi pensa questo non può avere un ruolo pubblico. Soprattutto in un momento come questo. Il calcio italiano è a pezzi. La priorità assoluta adesso è cercare con ogni forza una pace possibile dopo la morte di Ciro Esposito, seguendo l'esempio strepitoso e civilissimo che ci ha dato sua madre, Antonella Leardi. Il secondo tema è tecnico: serve un CT carismatico (e invece Tavecchio vuole seconde linee federali) e una rivoluzione culturale fin dai settori giovanili. Oggi serve il cambiamento, non la continuità. Il tema non è per forza generazionale. Conosco settantenni lucidi, coraggiosi e giovanissimi di spirito e idee. Ma nessuno di loro al momento è candidato alla presidenza della Federcalcio". 

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