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Pasquale Marino: "Kvara? Mi capitò un caso simile all'Udinese: c'entrava anche il Napoli"
06.02.2025
15:50
Redazione
A "1 Football Club", programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Pasquale Marino, allenatore ed ex, tra le tante, di Udinese, Genoa ed Empoli. Di seguito, un estratto dell'intervista.
Se fosse Antonio Conte, come si sentirebbe dopo il mercato invernale del Napoli?
“Sicuramente un po' di delusione c'è, anche perché quando un calciatore decide di andare via e mentalmente stacca la spina, trattenerlo diventa controproducente. Il problema è che, se non si riesce a sostituirlo con un giocatore di livello simile, si rischia di trovarsi in difficoltà. Mi è già capitato di vedere situazioni simili: quando ero all'Udinese, Gaetano D’Agostino era voluto da Napoli e Juve, alla fine rimase ma fece un campionato al di sotto delle aspettative. Questo poteva succedere anche con Kvaratskhelia. Per il resto, da ciò che leggo, non credo che la decisione di non sostituirlo sia stata solo della parte tecnica, ma anche della società. Certo, trovare un giocatore con quelle caratteristiche non è semplice, ma sicuramente si poteva fare meglio. Personalmente, sarei deluso sia nei confronti del club che del ragazzo.”
Chi avrebbe visto bene per sostituire Kvaratskhelia?
"Non è facile trovare un profilo perfetto, ma tra i nomi sondati ce ne sono diversi interessanti. Garnacho, ad esempio, ha talento ed esplosività, ma forse ha ancora bisogno di crescere per imporsi in un campionato come la Serie A. Saint-Maximin ha qualità tecniche e fisiche notevoli, ma è un giocatore più istintivo. Dipende molto anche dall'idea di gioco dell'allenatore e da quanto tempo si ha a disposizione per inserire un nuovo elemento in squadra."
Domenica il Napoli affronterà l'Udinese. Quali insidie può nascondere questa gara?
"Rispetto all'anno scorso l'Udinese è cresciuta molto. Lo scorso campionato è stato difficile, ma con il nuovo tecnico la squadra ha acquisito maggiore solidità. È un gruppo fisicamente forte, con giocatori di valore, e sarà un avversario ostico da affrontare. Però, numeri alla mano, il Napoli è nettamente superiore e, considerando anche il momento positivo che sta vivendo, parte con il favore del pronostico."
C'è un giocatore dell'Udinese che potrebbe essere l'uomo in più?
"Sì, penso a Lucca. È un attaccante con grande fisicità e istinto in area di rigore, e credo che in futuro possa arrivare ad essere un punto fermo anche in Nazionale. Sta crescendo molto e ha tutte le caratteristiche per diventare un attaccante di alto livello."
Crede che sarebbe stato giusto concedere una deroga al regolamento in occasione di Fiorentina-Inter?
"Sì, secondo me sì. Essendo una partita di recupero, si poteva pensare a una soluzione diversa. La Fiorentina sarà costretta a giocare con una rosa ridotta, e questo rappresenta un evidente svantaggio. Si sarebbe potuto trovare uno spazio in calendario per posticipare ulteriormente la gara e garantire una maggiore equità."
Questa situazione può incidere sulla regolarità del campionato?
"Credo di sì. Si sarebbe dovuto essere più lungimiranti nel prendere questa decisione. Il mercato di gennaio porta sempre cambiamenti nelle squadre, e questa partita viene disputata in un momento in cui la Fiorentina si trova inevitabilmente penalizzata."
Lei è stato un centrocampista. Guardando il Napoli, ritiene che la mediana formata da Lobotka, Anguissa e McTominay sia la migliore della Serie A?
"Sì, credo di sì. McTominay è stata una sorpresa positiva per il nostro campionato, mentre Lobotka e Anguissa hanno già dimostrato tutto il loro valore. Non hanno brillato l’anno scorso, ma come tutta la squadra. Ora stanno tornando ai loro livelli, e il centrocampo del Napoli è molto solido anche grazie al lavoro degli esterni, come Politano, che si sacrifica moltissimo in entrambe le fasi."
Quale società, secondo lei, ha operato meglio in questo mercato di gennaio?
"Il Milan, senza dubbio. Di solito, però, quando si fanno molti acquisti a gennaio, significa che qualcosa non ha funzionato nella programmazione estiva. Tuttavia, se una società decide di investire tanto, vuol dire che ha fiducia nell’allenatore e vuole dargli gli strumenti per migliorare la squadra. In alcuni casi, questi interventi sono necessari per correggere errori iniziali."
Quindi, secondo lei, chi ha speso tanto a gennaio probabilmente ha sbagliato qualcosa in estate?
"Sì, credo sia una chiave di lettura corretta. Se c’è bisogno di tanti innesti a metà stagione, significa che qualche scelta non è stata azzeccata nel mercato estivo."