
Prof. Lago: "Il Ministro Abodi ha ritirato la mia nomina da capo dell’Autority! Chi al mio posto? Il capo di Gabinetto del ministro"
10.06.2025
18:50
Redazione
Oggi su CRC, radio partner della SSC Napoli, nel corso della trasmissione “A Pranzo con Chiariello” è intervenuto il Professore associato Economia e Gestione delle Imprese all’Università di Bologna Umberto Lago.
Di seguito le sue parole:
«La mia candidatura come Presidente dell’Autority è stata sottoposta alle commissioni parlamentari e il giorno prima che la mia nomina doveva essere discussa, mi ha chiamato il Ministro Abodi per dirmi che l’aveva ritirata.La causa del ritiro della mia nomina è che tra il 2008 e il 2013 avevo ricoperto al Comune di Vicenza la carica di assessore al bilancio, venendo eletto con una lista civica quindi non partitica. La Commissione ha giudicato la mia nomina non tecnica e il Ministro Abodi non se le è sentita di insistere poiché altrimenti non avrebbe avuto i voti.Sostituto? Al mio posto è stata proposta la nomina del Dott. Massimiliano Atelli che è il capo di Gabinetto del Ministro Abodi.L’Autority doveva essere un organismo indipendente dall’organismo governativo poiché doveva occuparsi del controllo dei conti del calcio e del basket. Non so quale sia il motivo per cui si sia proceduto diversamente, non chiedetelo a me. Forse, io non ero dipendente.Tempistiche? Le nomine sono state di nuovo proposte alla commissioni che si dovranno di nuovo riunire per discutere ed esprimerle per poi far procedere il Ministro Abodi a nominare i candidati a capo dell’Autority. Ci vorrà qualche settimana affinchè possa avvenire tutto, sicuramente avverrà prima dell’estate.Il calcio italiano sta finanziariamente male. I club non stanno benissimo e nella Serie B e nella Serie C i club perdono strutturalmente soldi. È un investimento a perdere e ci vorrebbe una rifondazione completa che debba prescindere dal mero controllo dei bilanci.Bisogna ripartire dalla ristrutturazione profonda del settore giovanile che sarebbe anche la linfa della nazionale italiana dove ci sono pochi giovani italiani. La situazione è arrivata al parossismo ma è così da diversi anni e non da oggi.Tutte le riforme per avere successo devono contare sulla collaborazione di tutti. Se la Federazione e i club si metteranno di traverso è difficile che la Commissione possa decidere.Se i club collaborano per fare in modo che il Fair Play finanziario funzioni allora potrà avere successo, se i club falsificano i bilanci non ci sono possibilità di successo poiché le Commissioni non hanno poteri ispettivi importanti. Adesso bisognerà capire che tipo di sanzioni avrà a disposizione la Commissione.Una parte dei controlli dipendono anche dalle Sanzioni che possono essere imposte successivamente. Non so che potere sanzionatorio possa avere la Commissione, ma è tutto da definire.Il Fair Play finanziario ha fatto qualcosa. Quando ero alla UEFA abbiamo portato i bilanci complessivo del calcio europeo ad un miliardo e ottocento milioni di perdita ad un utile operativo. Nei primi anni ha avuto un impatto di razionalizzazione dei conti e ha portato degli investimenti stranieri anche nel nostro paese che senza di esso non sarebbero arrivati.Dopo di che, non si può curare il cancro con l’aspirina. Il Fair Play finanziario aveva una finalità di sistemare i conti dei club ma adesso ci sono delle dinamiche che si trovano al di sopra di esso come il Covid o la concorrenza dei paesi arabi che dominano il mercato dei calciatori in un modo che la UEFA non può controllare».
