Giovanni Paolo De Matteis
Giovanni Paolo De Matteis

Punto 17, De Matteis: "Hamsik icona della Slovacchia: sapete cosa c'è sul palazzo della Federazione? Come reagimmo alle sue lacrime. Con Marek me la vidi brutta in auto, vi dico tutto" | ESCLUSIVA VIDEO

04.07.2025
16:00
Redazione

Giovanni Paolo De Mattei ha parlato in esclusiva di Marek Hamsik che ha avuto a Napoli da calciatore e poi come nazionale della Slovacchia

Ultime SSC Napoli - Punto 17, Marek Hamsik dà l'addio al calcio giocato. La partita si terrà il giorno 5 luglio alle ore 19 a Bratislava in Slovacchia allo stadio Tehelne Pole, CalcioNapoli24 la trasmetterà in esclusiva per l'Italia attraverso tutte le proprie piattaforme: sito web, social, Youtube e sul canale 79 del digitale terrestre su Napoli e Caserta.

Nel percorso professionale di Marek Hamsik c’è una figura che lo ha accompagnato prima al Napoli ed adesso nella nazionale slovacca. Si tratta di Giovanni Paolo De Matteis, ex team manager degli azzurri ed ora membro della Slovacchia allenata da Francesco Calzona.

Marek Hamsik, intervista esclusiva Giovanni Paolo De Matteis a CalcioNapoli24

Giovanni, puoi raccontarci cosa rappresenta Marek Hamsik per la Slovacchia?

“Parliamo di un’icona, credo forse sia il calciatore più importante che questo Paese abbia avuto. In Slovacchia, è molto popolare come sport anche l’hockey sul ghiaccio. I giocatori di questa disciplina sportiva, lì vengono considerati come veri e propri divi al pari o di più di chi gioca a calcio. Però possiamo dire che Marek, che è talmente trasversale come persona, rappresenta tutti gli sportivi perché è una persona seria, un professionista serio. Tutto quello che fa, lo fa per passione. Non è mai stato al centro di alcuna polemica né in Slovacchia né nel Napoli. Ecco perché dico che è un’icona, un esempio da seguire”.

Alla luce di quanto hai detto, c’è una gigantografia di Hamsik proprio sui palazzi delle federcalcio slovacca. Un gesto che conferma proprio quanto Marek abbia un peso importante nella sua nazione

“Quando amo arrivati in Slovacchia abbiamo subito notato questa cosa. Si tratta di una gigantografia su un palazzo di vetro molto simile a quello che abbiamo per la Federcalcio italiana in Via Allegri a Roma. A Marek poi hanno aggiunto sia Lobotka che il portiere Dubravka”

Marek ha tagliato traguardi storici con la sua nazionale con le qualificazioni ad Europei e soprattutto ad un Mondiale. Raccontaci come il calciatore ha vissuto quei momenti

“Vederlo con la maglia del suo popolo dà sempre delle motivazioni speciale. Lui ha battuto ogni tipo di record con la Slovacchia, credo nessuno potrà eguagliarlo. Ricordo la gara d’addio alla nazionale con il Cile, c’era tutta la famiglia e lo stadio pieno di Bratislava. Ci emozionammo tutti, anche noi dello staff in panchina”

Cosa avete detto al ragazzo al fischio finale di quella gara?

“Ricordo che indossammo tutti la maglia di Marek, anche lui fece delle maglie celebrative con tutte le presenze. Fu un giorno veramente molto bella. Fu una gioia vederlo condividere quel momento con i compagni e tutti i tifosi di Bratislava. Quando entri in quello stadio, sembra di entrare in una hall di un albergo a cinque stelle”.

Ma è vero che Hamsik chiamò Calzona, mentre quest’ultimo stava facendo benzina, per dirgli se poteva fare la sua candidatura alla Federazione come possibile CT?

“E’ tutto vero. Francesco stava facendo benzina quando Hamsik lo chiamò per chiedergli se poteva fare la sua candidatura come CT della Slovacchia. Lui pensò subito a Calzona perché lo aveva ammirato a Napoli nel periodo di Sarri. Ammirava come si approcciava con la squadra, la metodologia di lavoro”

Marek sta studiando da allenatore a Coverciano. Hai avuto di parlarne con lui di questo e che tipologia di tecnico potrebbe diventare

“Quando sta seduto con lo staff della Slovacchia, lui è tra i più attenti e curiosi. Prepara gli allenamenti con Calzona e Bonimi, vuole imparare e si vede. Lo fa con grande umiltà, basta pensare che raccoglie i palloni ed anche i birilli in mezzo al campo. Prepara lui gli allenamenti. La sua presenza ci ha fatto molto comodo come staff anche per la lingua. Calzone gli ha dato e gli sta dando molto spazio anche nello svolgimento degli allenamenti. Devo dire che è tagliato per fare questa professione, secondo me sarà molto bravo. In futuro potrebbe guidare lui la Slovacchia. Inoltre lui ha anche un academy dove ha tanti ragazzi dove peraltro ci sono anche i suoi due figli”.

Hai vissuto Hamsik da calciatore a Napoli ed ora come membro dello staff. Come lo hai ritrovato in questa nuova veste e se è cambiato rispetto a quando tu eri il team manager degli azzurri e lui il capitano

“Il rapporto è cambiato, adesso siamo praticamente dei colleghi in quanto entrambi dello staff tecnico. A Napoli non era così in quanto lui calciatore ed io team manager. All’inizio che lui era anche un po’ calciatore, ma era normale perché aveva smesso da poco. Gli piaceva infatti stare in campo a fare determinate cose. Adesso invece si sta staccando da questo e sta cominciando a capire il ruolo d’allenatore che è molto più duro rispetto a fare il calciatore perché da giocatore devi pensare solo a te stesso mentre da tecnico devi valutare molte cose nell’interesse poi collettivo. Va detto però che Marek, da calciatore, era una mente pensante nel senso che pensava sempre e prima alla squadra. Da allenatore devi ragionare con 30 cervelli diversi e lo sta imparando, ma la dote migliore di Marek è l’intelligenza, capisce al volo, ha le stesse identiche letture come quando giocava. Capisco il calciatore e sa dove può arrivare”

Giovanni, c’è poi una parte ironica che ti lega molto a Hamsik. Se ti dico Nola cosa mi rispondi?

“Spesso andavamo insieme a degli eventi con sponsor o per attività benefiche dove Marek non si tirava mai indietro. Mi ricordo che nessuno voleva andare in auto con Marek, ma non per qualcosa…ma perché se montavi nella sua Ferrari avevi un po’ paura. Una volta andammo al CIS di Nola e sinceramente mi sono pentito di andare i auto con lui (ride). Me la sono vista davvero brutta!”.

Il tuo messaggio per Marekiaro

“Marek continua ad essere la persona che sei, ti auguro il meglio. Da calciatore hai raggiunto tutti gli obiettivi che ti sei prefissato da bambino oppure avevi come sogni nel asset. Sei stato un leader, un campione in un club importante come il Napoli e poi ha raggiunto tanti primati con la Slovacchia. Sono convinto che qualsiasi cosa farai in futuro riuscirai perché ci metti passione, umiltà ed amore”.

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