Retroscena Osimhen, Delli Carri rivela: "Poteva andare alla Sampdoria! Ne parlai con il Napoli già nel 2018"

09.10.2024
15:10
Redazione

Da calciatore si è tolto diverse soddisfazioni con club importanti come Torino, Genoa e Fiorentina. Come direttore sportivo ha avuto il merito di costruire il Pescara affidato a Znedek Zeman che nella stagione 2011-2012 vinse il campionato di Serie B giocando un calcio spettacolare e lanciando tre giovani come Marco Verratti, Lorenzo Insigne e Ciro Immobile che successivamente si sono affermati ad altissimi livelli arrivando anche a vincere l'Europeo con l'Italia. Daniele Delli Carri, dopo le ultime tre stagioni proprio con il Pescara, in estate ha deciso di fermarsi. Una calma apparente perchè continua a osservare il calcio a 360 gradi, seguire tanti giovani in tutte le categorie, e guardare tante partite. In attesa della chiamata giusta che possa offrire nuovi stimoli. In esclusiva per Tutto Mercato Web Delli Carri si è soffermato a discutere del campionato e analizzare ciò che è accaduto in questa prima parte di stagione.

Delli Carri, guardando la classifica in Serie A ciò che salta all'occhio è l'attuale primo posto del Napoli. Si sarebbe aspettato questa posizione e questo impatto estremamente positivo di Conte con il club?

"Conoscendo l'allenatore e le qualità della squadra me l'aspettavo. Il Napoli ha giocatori importanti e ne ha presi altrettanti. Ne cito uno in particolare: Scott McTominay che viene dal Manchester United. Ma anche altri come Billy Gilmour e David Neres che si vanno ad aggiungere a chi già c'era come Khvicha Kvaratskhelia. In più Romelu Lukaku è un giocatore che con Antonio Conte rende tanto. L'impatto è stato forte anche perchè il Napoli ha una sola competizione su cui Conte punta parecchio. Il campionato è ancora lungo ma la squadra sta dimostrando di avere un carattere forte".

Come giudica il lavoro di Manna? Non era facile arrivare a Napoli dopo l'ultima stagione decisamente complicata

"La scelta di Manna di Giovanni Manna da parte del presidente De Laurentiis è stata azzeccata. È un direttore sportivo giovane, che è stato alla Juventus dove ha fatto buone cose. Napoli ha un impatto diverso alla Juve dove bisogna vincere sempre, loro invece stanno costruendo un qualcosa per vincere".

L'estate del Napoli è stata caratterizzata dal caso Osimhen. Si poteva gestire meglio questa situazione? Era proprio impossibile la convivenza con Conte e Lukaku?

"Secondo me si era rotto un meccanismo già dalla scorsa stagione, penso che il giocatore puntava ad andare via. Oltre che il Napoli voleva vendere e monetizzare. Questo non si è realizzato e penso sia stato un problema di natura economica per il club. Fondamentalmentre stiamo parlando di un calciatore che farà e continuerà a fare tanti gol. Probabilmente in quel momento storico con Conte non avrebbe avuto spazio, perchè l'allenatore predilige Lukaku. Però sono convinto che se non fosse arrivato lui Conte comunque sarebbe riuscito a inserire anche Osimhen così come ha fatto con gli altri giocatori. Osimhen lo conosco bene perchè l'ho visto tanti anni fa, in Belgio nel 2018 quando giocava nello Charleroi. E mi ero confrontanto anche con Micheli del Napoli perchè in quel momento poteva andare alla Sampdoria. La Samp in quel momento però non aveva lo slot libero per gli extracomunitari e non poteva tesserarlo, anche il Napoli non lo prese e andò al Lille. Ma si vedeva già allora che era un attaccante forte e destinato a fare tanti gol eche aveva qualcosa in più. Nel 2018 lo Charleroi lo dava via in prestito con diritto di riscatto a 13 milioni, poi il Napoli decise di investire su di lui ma lo pagò anche parecchio. Se è un rimpianto per le italiane che in estate cercavano la punta? Bisogna analizzare bene il carattere dei calciatori. Secondo me Osimhen era arrivato mentalmente a non voler restare più in Italia, altrimenti qualche squadra italiana molto probabilmente avrebbe approcciato con il Napoli. Anche se sarebbe stato difficile venderlo a una diretta concorrente".

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